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Startup, allarme di De Raho: “Gravissima costituzione online senza notaio”

Il Procuratore nazionale Antimafia “boccia” l’emendamento che ripristina la nascita via web: “Le prevenzione si fa con leggi che impediscano alle mafie di utilizzare scorciatoie per innervarsi surrettiziamente nel sistema economico-produttivo”. Carabetta (M5S): “Nostri imprenditori operano sotto un controllo costante, nessuno scenario di illegalità”

Pubblicato il 05 Lug 2021

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Gravissima l’assenza del notaio nella fase di costituzione delle startup. A lanciare l’allarme il il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, intervenuto qualche giorno fa a un convegno sui 10 anni del Codice Antimafia, organizzato dall’Università Luiss Guido Carli e dalla Fondazione De Gasperi.

De Raho ha bocciato, definendolo appunto, “gravissimo” l’emendamento – primo firmatario il deputato 5 Stelle, Luca Carabetta – in discussione in Commissione Bilancio alla Camera che non prevede il controllo notarile in fase di costituzione delle startup innovative.

Il Consiglio di Stato ha annullato a marzo il provvedimento che permetteva la costituzione delle startup innovative anche tramite un modello standard inviato direttamente alle camere di commercio e ora si vuole riproporlo.

Nel corso del suo intervento il Procuratore De Raho ha ricordato che la prevenzione si fa con leggi che impediscano alle mafie di utilizzare scorciatoie per innervarsi surrettiziamente nel sistema economico – produttivo.  I controlli a posteriori non sono efficaci.

 “E’ gravissimo – ha detto il Procuratore de Raho – che si consenta una così ampia apertura, non prevedendo il controllo da parte di coloro (i notai) che effettuano il 91% delle segnalazioni antiriciclaggio all’Uif. I controlli non possono essere allentati e le verifiche non possono essere posticipate perché non esisterà un domani per un controllo”.

Carabetta, da parte sua, rispondendo a un articolo sul Corriere della Sera sul tema è certo. “Ritengo la costituzione online semplificata per le imprese un traguardo di semplificazione per il Paese, un elemento di competitività internazionale già richiamato dagli Startup Nation Standards e un vantaggio per la nostra imprenditorialità  spiega – Ci porterà in uno scenario di illegalità dilagante? Non direi data la capillare rete di controlli costanti sotto i quali già oggi i nostri imprenditori devono operare quotidianamente”.

L’emendamento di Luca Carabetta (M5S)

L’emendamento al Decreto-Legge “Sostegni-Bis”, a firma del deputato 5 Stelle Lica Carabetta, sarà discusso nel corso dei prossimi giorni in Commissione Bilancio alla Camera. Dovrebbe arrivare una riformulazione dal Governo, una nuova versione della proposta che auspicabilmente interverrà per sanare per legge (e non quindi tramite nuovo atto notarile) la situazione delle 3500 startup “sospese” e per reintrodurre la costituzione semplificata per questa categoria di imprese.

Si dovrà verificare la compatibilità con le disposizioni di cui alla Legge di Delegazione Europea recentemente recepita che, come previsto dopo l’integrazione di un ormai  emendamento al Senato, prevede l’atto notarile per tutte le imprese.
L’emendamento punta a ripristinare definitivamente la costituzione online con l’obiettivo di estenderla a tutte le SRL/SRLS.
A tal fine Carabetta ha già predisposto e segnalato un nuovo emendamento, questa volta al Decreto-Legge “Semplificazioni e Governance”, anche questo all’esame della Camera dei Deputati.

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