IL RAPPORTO

Itu: “Broadband troppo caro nei paesi poveri”

Secondo la Broadband Commission for Digital Development, il prezzo per una connessione a banda larga supera le entrate medie pro capite della popolazione in 19 stati in via di sviluppo

Pubblicato il 25 Set 2012

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In diversi paesi poveri e in via di sviluppo l’accesso alla banda larga è ancora proibitivo, perché troppo caro. E’ quanto emerge dall’ultimo report sullo stato del broadband realizzato dalla Broadband Commission for Digital Development, che fa parte dell’Itu, l’agenzia dell’Onu che si occupa di telecomunicazioni e digitale. Il prezzo di una connessione broadband supera le entrate mensili pro capite in 19 fra i paesi fra i più poveri del mondo. “L’impegno della Broadband Commission è fare in modo che i benefici della banda larga siano accessibili a tutti”, ha detto il segretario generale dell’Itu Hamadoun Touré.

Ma le discrepanze fra paesi ricchi e poveri sono evidenti. In diversi paesi avanzati, secondo il report, i prezzi per abbonamenti a banda larga fissa sono crollati del 50% negli ultimi due anni, tanto che in 49 paesi fra quelli più avanzati il prezzo per abbonarsi a servizi a banda larga nel 2011 rappresenta meno del 2% delle entrate medie pro capite della popolazione. Detto questo, il problema secondo l’Itu è chiaro: in termini di prezzo, l’accessibilità alla banda larga è garantita in primo luogo nei paesi più avanzati, mentre nei paesi in via di sviluppo il costo del broadband è ancora proibitivo per la gran parte della popolazione.

“Permangono grosse discrepanze sul fronte dell’accessibilità alla banda larga – sostiene la Broadband Commission – l’accesso alla banda larga costa più della metà delle entrate medie pro capite in 30 economie mondiali, mentre il 19 fra i paesi meno sviluppati del globo il prezzo della banda larga supera in toto le entrate medie mensili della popolazione”.

Per calmierare i prezzi e diffondere l’accesso alla banda larga anche nei paesi più poveri, l’Itu ha fissato entro il 2015 un target price inferiore al 5% delle entrate medie mensili nei paesi in via di sviluppo, per abbonamenti a servizi base a banda larga.

“In diversi piani nazionali per lo sviluppo dell’economia digitale, ad esempio Ungheria, Nigeria e Usa, l’accessibilità è una priorità. Di certo, la leva della concorrenza è lo strumento più adeguato per abbassare i prezzi”, sostiene l’Itu, secondo cui altri strumenti utili per tagliare il costo degli abbonamenti sono i pacchetti di servizi a più livelli, un tetto sulle tariffe, programmi mirati di sussidio.

Penetrazione della banda larga fissa e mobile sono strettamente collegati al numero di utenti. Ovviamente, nei paesi dove la penetrazione è maggiore – in particolare Corea del Sud, Giappone, Usa, Uk, Olanda, Francia e Svezia – il numero di utenti a banda larga è nettamente superiore alla media.

I paesi più indietro sul fronte della banda larga fissa si trovano in Africa, male pure Cuba, Bangaldesh, Cambogia e Myanmar. Anche Haiti e la zona caraibica sono in ritardo.

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