Via libera dell’Ecofin al Pnrr italiano. I ministri dell’economia e delle finanze dell’Ue hanno adottato oggi il primo pacchetto di decisioni di esecuzione del Consiglio sull’approvazione dei piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Oltre al nostro Paese, hanno ottenuto il via libera ai piani di recovery post-Covid anche Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna.
Al digitale è dedicato il 25% del piano italiano che vale 191,5 miliardi (a cui vanno aggiunti 30,6 di fondo nazionale complementare) – pari a 47,5 miliardi – con misure per la digitalizzazione delle imprese, incentivi fiscali per la transizione 4.0, la banda larga e il sostegno a ricerca e innovazione.
Grazie all’adozione di decisioni di esecuzione del Consiglio sull’approvazione dei piani, gli Stati membri possono concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito che consentiranno un prefinanziamento fino al 13 % dell’importo totale: per l’Italia si tratta di circa 25 miliardi. Come precisato dal governo all’indomani dell’approvazione del Pnrr in Cdm, parte della prima tranche di fondi sarà ditottata su interventi digitali.
A giugno, il Consiglio europeo aveva ricevuto dalla Commissione una valutazione positiva dei piani dei 12 Stati membri, accompagnata dalle proposte di decisioni del Consiglio relative alla loro approvazione. Tutti i 12 Stati membri hanno chiesto un prefinanziamento dai fondi loro assegnati.
Le decisioni adottate oggi dal Consiglio costituiscono l’ultima tappa prima che gli Stati membri possano concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito con la Commissione e iniziare a ricevere fondi per attuare i rispettivi piani nazionali. “Le decisioni adottate in sede di Consiglio Ecofin su quasi la metà dei piani nazionali rappresentano un importante passo avanti nella ripresa economica europea, poiché consentono agli Stati membri di concludere le prime convenzioni di finanziamento e sbloccare i versamenti dei prefinanziamenti – ha detto Andrej Sircelj, ministro sloveno delle finanze (la Slovenia presiede il semestre europeo ndr) – Con il sostegno dell’Ue, gli Stati membri possono avviare le riforme e gli investimenti necessari per la ripresa, il rafforzamento e la trasformazione delle nostre economie. Le decisioni adottate dal Consiglio consentiranno agli Stati membri di utilizzare i fondi non solo per uscire dalla crisi Covid-19, ma anche per creare un’Europa responsabile”.
Il Next Generation Eu
L’assistenza finanziaria dell’Ue a titolo del dispositivo per la ripresa e la resilienza, pari a 672,5 miliardi di euro, mira a stimolare la ripresa economica europea sostenendo l’attuazione di riforme e progetti di investimento negli Stati membri. Le misure approvate mediante i piani nazionali si concentrano su sei aree di intervento definite nel regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, tra cui figurano la transizione verde, la trasformazione digitale, una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, la coesione sociale e territoriale. Le misure adottate dai singoli Stati membri per conseguire la ripresa e rafforzare la resilienza dell’Ue comprendono, ad esempio, la decarbonizzazione dell’industria, la ristrutturazione degli edifici, la digitalizzazione della pubblica amministrazione e la riqualificazione della forza lavoro. I piani tengono conto, inoltre, delle raccomandazioni specifiche per paese individuate nel corso delle discussioni relative al semestre europeo del 2019 e del 2020.
Le reazioni politiche
Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta esprime “grande soddisfazione per il risultato appena raggiunto in sede di riunione Ecofin” con l’approvazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’ l’Italia e di altri 11 Paesi europei. Questo consentirà al nostro Paese- sottolinea in una nota – di ricevere i primi anticipi del Recovery per un ammontare di 25 miliardi di euro. Sono “finiti i tempi dell’austerità, prosegue, si può investire e ricostruire”.
“Abbiamo rispettato – scrive Brunetta – gli impegni, nei tempi e nei contenuti, con l’Europa. Abbiamo trasmesso il 30 aprile il Piano alla Commissione europea. Abbiamo raggiunto la prima milestone con il varo dei due decreti di accompagnamento al Pnrr: semplificazioni e governance, a fine maggio, e reclutamento, a inizio giugno. Abbiamo ottenuto, il 22 giugno, le valutazioni lusinghiere della Commissione sul nostro Piano (dieci A e una B). Dopo tutto questo, oggi, con la decisione dell’Ecofin, ci apprestiamo a entrare in una fase nuova, di crescita, di sviluppo e di rinascita, accompagnata da una straordinaria stagione di riforme. Finiti i tempi di austerità, possiamo ora investire e ricostruire, nel segno della solidarietà comune. L’Italia di Mario Draghi si fa promotrice di questa ventata di cambiamento: il Recovery sarà la grande assicurazione sulla vita, sulla crescita e sulla prosperità del nostro Paese, per attrarre sempre più capitali esteri che già stanno affluendo e rendere l’Italia un Paese in cui è bello investire, fare impresa e creare ricchezza”.
“Oggi l’Ecofin ha dato il fischio d’inizio a 12 Recovery Plan, tra cui c’è quello italiano: la vera partita inizia ora. Lo ha scritto su Twitter il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola. “La affrontiamo con la consapevolezza di chi ha già dimostrato di saper vincere, con il gioco di squadra, sfide difficili come questa”, ha aggiunto il sottosegretario.
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