C’è anche la crisi dei chip tra i temi affrontati dal Presidente del Consiglio Mario Draghi nell’incontro a Palazzo Chigi con il Commissario europeo al Mercato Interno, Thierry Breton. Nella sua visita a Roma Breton ha incontrato anche il Ministro per lo Sviluppo economico, Giorgetti, e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tabacci.
Draghi ha già incontrato nei giorni scorsi, in visita in Francia, il ceo di Intel, Pat Gelsinger. L’azienda americana ha intenzione di aprire una serie di stabilimenti produttivi in Europa. L’intenzione del chipmaker sarebbe di portare il suo progetto da 20 miliardi di euro in più Paesi dell’Ue, in modo da generare ricadute positive su più territori e agevolare il supporto politico e finanziario della Commissione europea al progetto, che dovrebbe ammontare a 8 miliardi.
Chip, operativo il Fondo del Mise a sostegno dell’R&D
Lo stesso titolare del Mise Giorgetti ha annunciato ieri la piena operatività del Fondo a sostegno della realizzazione degli “Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo” (Ipcei), che mira a sostenere i progetti di imprese italiane coinvolte in attività di ricerca, sviluppo e innovazione e alla prima applicazione industriale nei settori della microelettronica, delle batterie e del calcolo ad alte prestazioni. Il Fondo rafforzerà la competitività dei settori strategici dell’industria nazionale ed europea attraverso una forte sinergia e integrazione tra le filiere dei Paesi membri della Ue.
I progetti Ipcei sono quelli che rientrano tra le catene del valore strategiche individuate dalla Commissione europea sulla base della loro capacità di generare innovazione tecnologica, migliorare i prodotti e i processi di produzione, nonché favorire una crescita economica sostenibile.
Il Fondo italiano è uno strumento agevolativo istituito e gestito dal Mise. Mette a disposizione delle imprese che fanno ricerca e innovazione in settori come i chip un ammontare complessivo di risorse pari a circa 1,7 miliardi di euro.
Le ambizioni europee: la sovranità tecnologica
Chip sempre più strategici: l’Italia esercita la Golden Power
Intel impegnata a produrre chip in Europa
Secondo il Financial Times, il ceo di Intel Gelsinger avrebbe indicato l’Italia tra i Paesi europei dove l’azienda investirà per stabilire una delle sedi della maxi-fabbrica dei chip in cantiere nel vecchio continente.
La proposta di Intel è portare la sua capacità produttiva ma anche i suoi servizi a supporto della fabbricazione di chip in diversi territori dell’Ue. “Potremmo fare la produzione in una sede e il packaging in un’altra”, ha detto l’azienda americana. Anche la ricerca e sviluppo potrebbe essere distribuita in più Paesi. In più Intel aumenterebbe gli acquisti dai fornitori europei di componenti.
Germania, Olanda, Francia e Belgio sono i paesi più “papabili” per le 8 sedi produttive. A quanto ha dichiarato la Francia (il ceo Gelsinger si è incontrato a Parigi anche con il presidente Emmanuel Macron), Intel vuole portare in Europa fabbriche in grado di produrre i nuovi chip a 10 nanometri o anche tecnologie superiori – proprio quelle su cui punta l’Ue per la “sovranità tecnologica”.