La Fcc americana verserà alle telco locali 1,9 miliardi di dollari come indennizzo delle spese che hanno dovuto affrontare per eliminare dalle loro reti le apparecchiature di Huawei e Zte. Il regolatore delle comunicazioni, Us Federal communications commission, ha votato all’unanimità il testo definitivo del programma che rimborsa gli operatori rurali costretti a spese extra a causa dei “ban” sui prodotti dei vendor cinesi.
Le ripercussioni per le telco locali
La Fcc ha incluso Huawei e Zte tra le aziende che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale nell’ambito delle reti di comunicazione. Questo ha fatto sì che le aziende americane non abbiano potuto usare i soldi del fondo per la banda larga, uno stanziamento federale di 8,3 miliardi di dollari, per comprare attrezzature di rete dei due fornitori cinesi. Inoltre, a dicembre, la Fcc ha adottato una normativa che ha imposto alle telco che avevano installato apparati di Huawei e Zte di eliminarli dalle loro reti e sostituirli con prodotti alternativi.
Le telco hanno subito espresso la loro protesta per i costi aggiuntivi cui venivano costrette a causa della sostituzione di attrezzature installate – oltre al fatto di non potersi rifornire più da vendor più economici.
La Fcc ha dato a sua volta una risposta, calcolando l’entità di questi costi aggiuntivi in 1,837 miliardi di dollari e chiedendo al Congresso di provvedere a un “finanziamento appropriato per rimborsare le aziende nella sostituzione di attrezzature o servizi” per evitare impasse e consentire l’operatività senza interruzioni e danno a carico delle telco.
Il documento definitivo approvato dalla Fcc estende la lista delle imprese elegibili per l’indennizzo a quelle che hanno 10 milioni di clienti o meno; la precedente versione restringeva la rosa alle telco con 2 milioni di clienti o meno.
Tlc, il “ban” continua e si estende
Lo scorso mese la Fcc ha votato a favore di un piano per vietare nuove autorizzazioni a installare nelle reti di telecomunicazione americane i prodotti di aziende cinesi classificate come rischio per la sicurezza nazionale, come Huawei e Zte. A marzo la Fcc ha confermato la classificazione dei due vendor e ne ha inclusi altre tre della Cina: Hytera Communications, Hangzhou Hikvision Digital Technology e Zhejiang Dahua Technology.
La Fcc sta valutando anche lo stralcio di precedenti autorizzazioni a usare i prodotti di queste aziende.
Huawei: “La Fcc vuole riparare qualcosa che non è rotto”
“C’è un serio rischio che le attrezzature di rete vengano manipolate, attaccate o controllate da attori stranieri”, ha affermato la acting chairwoman della Fcc, Jessica Rosenworcel. “Esamineremo ogni rete, ogni stazione radio, ogni router finché non avremo rimosso ogni elemento che possa minacciare la sicurezza nazionale”.
Per Huawei queste regole rappresentano “un tentativo surreale di riparare qualcosa che non è rotto. L’iniziativa della Fcc crea solo difficoltà enormi per gli operatori attivi nelle aree rurali e remote degli Usa, per i quali diventa una sfida mantenere lo stesso livello e qualità del servizio ai clienti”.