“Siamo in ritardo nella cultura digitale e siamo una popolazione relativamente anziana, che amplifica il ritardo per fattori anagrafici. La digitalizzazione quindi dovrà essere accompagnata dal mantenimento di un doppio binario per dare possibilità di accesso alla PA anche da parte di quella fetta di popolazione non digitale che ne risulterebbe danneggiata. L’investimento dovrà essere veloce, rapido e molto attento”. Lo dicono i sindacati – Cgil, Cisl e Uil – in audizione in commissione Anagrafe tributaria, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali.
Investimenti in formazione e risorse umane
“Durante la pandemia l’infrastruttura digitale, da completare fisicamente – dicono i sindacati -, ha tenuto ed è riuscita a offrire servizi anche nei momenti di massima pressione ma dovrà essere utilizzata adeguatamente. In Italia abbiamo un ritardo, e la capacità di utilizzo dei servizi che l’infrastruttura digitale potrebbe erogare, rischia di incidere sulla domanda di utilizzo. Occorre investire sulle risorse umane e sulla formazione anche con l’ampliamento degli organici, affinché i servizi possano essere adoperati al meglio”.
Spinta sulla fattura elettronica
“L’Italia è afflitta da un’evasione fiscale senza uguali in Ue con oltre 110 miliardi stimati di evasione annuali – dicono i sindacati affrontando il tema e-fattura –. E’ una questione non solo vergognosa e che incide sulla nostra reputazione e credibilità internazionale ma un problema che impedisce l’erogazione di servizi di qualità e grava in modo iniquo sul contribuente leale che paga regolarmente le tasse, oltre a preludere la possibilità di realizzare le riforme di cui il Paese ha bisogno”.
“Dal 2019 la fatturazione elettronica ha prodotto risultati positivi su cui si deve insistere ampliando il raggio di azione, perché non agisce in termini repressivi ma preventivi disincentivando l’evasione ed elusione. La fatturazione elettronica – hanno aggiunto – ha un ruolo importante anche dal punto di vista culturale però non è sufficiente, da subito bisogna creare un diverso rapporto culturale tra cittadini e fisco”.
Interoperabilità delle banche dati
Sul tema interoperabilità delle banche dati secondo i sindacati serve “prestare attenzione all’anagrafe finanziaria, fondamentale per l’evasione fiscale, è indispensabile agire per la semplificazione nel rispetto della privacy, che però non deve diventare strumentalmente una leva di impedimento. Le banche dati che gestiscono dati di qualità possono essere rese interoperabili subito e quelle che gestiscono dati non di qualità vanno indirizzate verso una qualità migliore”.
Regolamentare lo smart working
Sul tema smart working e PA: “Nella pandemia si è utilizzato lo smart working creando problemi nella Pubblica amministrazione – dice la Uil –. La via maestra è affrontare il tema attraverso la contrattazione, definendo un modello di contrattazione con il Governo e con le strutture privatistiche in cui viene regolamentato uno strumento che potrà essere utile. La strada maestra è la contrattazione e avere un confronto in cui siano garantiti tutti i diritti delle persone”.