Semplificazione degli iter autorizzativi, rateizzazione degli importi per le frequenze 5G, risorse per il Fondo di solidarietà bilaterale per la filiera delle Tlc dedicate alle attività di formazione e assunzioni: sono queste le questioni all’ordine del giorno del tavolo Mise-Asstel, presente una delegazione composta dal Presidente Massimo Sarmi, dal Direttore Laura Di Raimondo e dalla squadra dei Vice Presidenti. E secondo quanto risulta a CorCom in discussione anche la questione dei limiti elettrosmog.
“Servono interventi mirati: il completamento del procedimento di semplificazione in corso per snellire la fase autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica, la revisione e la rateizzazione dei versamenti degli importi offerti in asta per l’assegnazione diritti d’uso delle frequenze 5G, il sostegno economico che acceleri la piena operatività del Fondo di Solidarietà Bilaterale per la Filiera di Tlc per incentivare i percorsi di formazione permanente e certificata, per sostenere le nuove assunzioni vitali in un comparto in rapida evoluzione”, ha evidenziato il Presidente di Asstel Massimo Sarmi puntualizzando che “l’Associazione con le sue imprese ha aderito pienamente al Piano Italia a 1 Giga, nonostante la perdurante contrazione dei ricavi, che ha fatto registrare nel 2020, -5% rispetto al 2019 e che dal 2008 al 2020 ha determinato una perdita di quasi 8 miliardi di euro, pari al 24 % del valore iniziale e, a fronte di ciò, la Filiera ha puntato sull’innovazione e continuerà a investire in maniera significativa”.
Elettrosmog e 5G, questione al palo
Nonostante la maggioranza governativa coesa, la spinta del ministro Vittorio Colao, l’assist del ministro Roberto Cingolani e il parere positivo del ministro della Salute Roberto Speranza, nonché dell’Anci e di gran parte delle forze politiche, il Mise ha “bloccato” l’emendamento che puntava all’innalzamento del tetto per adeguare il nostro Paese al resto d’Europa.
Due le ragioni che avrebbero condotto al non accoglimento dell’emendamento presentato da Italia Viva, a cui erano stati fatti anche degli aggiustamenti per poter trovare la quadra: la soglia dei 61 volt metro – sempre secondo quanto risulta a Corcom – era stata addirittura portata a 30 volt metro. Ma niente da fare. Il tutto mentre la Regione di Bruxelles – l’unica insieme con l’Italia ad avere le restrizioni più importanti – delibera l’innalzamento dei limiti a 14,5 volt metro dai precedenti 6 (gli stessi dell’Italia).
Per l’Italia l’unica finestra possibile resta quella del Dl Concorrenza, ma trattandosi di un disegno di legge e non di un decreto l’iter è ben diverso e dunque si rischia di allungare di non poco i tempi di un’eventuale approvazione. Giorgetti è in attesa della mappatura 5G in capo a Infratel: oggi, 26 luglio, scadeva la deadline per le telco che è però stata prorogata al 31 agosto. Gli operatori sono chiamati a fornire – attraverso l’apposita piattaforma attivata dalla in house guidata da Marco Bellezza – le informazioni dettagliate sulle installazioni attive e soprattutto sui piani di infrastrutturazione nel quinquennio 2021-2026. L’obiettivo è capire quali aree del territorio resterebbero scoperte al fine di utilizzare al meglio i fondi pubblici previsti dal Recovery Plan nel capitolo reti a banda ultralarga.