LA RELAZIONE AL PARLAMENTO

Lasorella, Agcom: “Futuro incerto, passaggio all’era digitale fondamentale. 5G grande sfida”

Il presidente dell’Authority: “Garantire al cittadino comunicazioni veloci, reti efficienti, pacchi consegnati in tempi giusti, un’informazione e un intrattenimento offerti a prezzi equi e nel rispetto del pluralismo e dei valori della Costituzione”. La vice presidente della Camera Spadoni: “Accelerare piani per reti in fibra”

Pubblicato il 26 Lug 2021

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Il futuro che ci attende è incerto, ancora di più in un’epoca in cui tutto sembra cambiare in modo rapido e imprevedibile.  L’attività del regolatore sarà particolarmente significativa anche in questa complessa e delicata fase di attuazione del Pnrr. Il nostro impegno è che il passaggio all’era digitale avvenga in modo sereno, equo e, per quanto possibile, non traumatico”: il presidente di Agcom, Giacomo Lasorella (qui lo speech integrale) accende i riflettori sulle sfide prossime venture in occasione della presentazione della Relazione annuale al Parlamento (qui la Relazione).

“Il Consiglio ed io siamo consci della nostra missione: accompagnare il Paese verso la transizione digitale. Uno slogan che si concretizza nella possibilità di garantire al cittadino comunicazioni veloci, reti efficienti, pacchi consegnati in tempi giusti, una informazione e un intrattenimento offerti a prezzi equi e nel rispetto del pluralismo e dei valori della Costituzione, oltre ad una rete internet che costituisca un luogo di scambi e di relazioni improntato alla libertà e al rispetto dei diritti”, ha evidenziato il presidente il quale annuncia anche la predisposizione di una adeguata struttura amministrativa. “Questa consiliatura ha proprio di recente deliberato, a larga maggioranza, una riorganizzazione che si fonda su una distribuzione più omogenea e trasparente delle competenze articolata, in particolare, lungo le quattro aree principali di attività dell’Autorità e sull’individuazione di una specifica direzione per il settore digitale, oltre che su un principio di rotazione dei dirigenti. Tale riorganizzazione sarà accompagnata da un concorso rivolto proprio ad acquisire competenze “fresche” e qualificate in tema di piattaforme digitali”.

Numerose le questioni sul piatto: dalla banda ultralarga al diritto d’autore, dall’e-commerce alle piattaforme digitali.

“Nel difficilissimo periodo della pandemia tutti sono stati chiamati a confrontarsi da una lato con l’evoluzione delle tecnologie relative ai contenuti, dall’altro con l’importanza di potere usufruire di una connessione adeguata, rapida e sicura, e continueranno a sperimentarlo sempre di più nei prossimi mesi, a partire, ad esempio, dalla fruizione delle partite del campionato di calcio di serie A e della Champions League”, ha detto Lasorella sottolineando che “quella di contribuire a governare questa fase complessa, caratterizzata da una tumultuosa transizione verso il mondo digitale, a maggior ragione in relazione all’attuazione del PNRR, costituisce una delle sfide più importanti che attendono Agcom in questa consiliatura”.

Le telco in sofferenza, 5G grande sfida

Gli effetti della crisi pandemica si sono fatti sentire sul settore delle comunicazioni elettroniche, che ha mostrato una flessione, in termini di risorse complessive, del 4,8%. La contrazione è più marcata nella rete mobile (-5,9%), mentre la rete fissa mostra riduzioni più contenute (-3,8%). “Ciò nonostante, comunque, il settore nel suo complesso ha mostrato una maggiore resilienza ed una migliore capacità di tenuta rispetto all’andamento del sistema economico in generale”.

Analizzando le cifre più in dettaglio, nel mercato della rete fissa emerge l’importanza dei servizi dati, i cui introiti sono cresciuti del 2,9%, mentre sono ulteriormente calati quelli derivanti dai servizi vocali (-21,8%).

Tale tendenza è riconducibile alla crescita degli abbonamenti a banda larga e a banda ultra larga – strettamente connessa al forte incremento del traffico online – la cui consistenza media ha raggiunto lo scorso anno 17,9 milioni (+2,8%). La rete internet è stata la grande protagonista dell’anno appena trascorso: un anno di pandemia in cui l’uso della rete si è ampliato e intensificato.

Attualmente la copertura del territorio nazionale, considerando l’infrastruttura qualitativamente capace di garantire prestazioni in termini di velocità di connessioni migliori, ovverosia la fibra ottica (tecnologia FT), risulta pari al 33,7% delle famiglie italiane, in crescita rispetto al 30% del 2019.

Guardando all’attuale situazione della diffusione dei servizi a banda larga sul territorio italiano, a fine 2020 gli accessi broadband e ultrabroadband, residenziali e affari, hanno superato 18,1 milioni di unità, pari ad un rapporto di 30,4 linee ogni 100 abitanti. Tale indicatore è pari a 20,4 linee per 100 abitanti per le connessioni con capacità maggiori di 30 Mbit/s (16% nel 2019) e scende a 15,6 linee (11,7% lo scorso anno) con riguardo a quelle con velocità superiore a 100 Mbit/s. “Pur tuttavia, gli ingenti investimenti pubblici e privati attualmente in campo ed un contesto di concorrenza crescente nei mercati dei servizi di accesso alla rete fissa lasciano intravedere una situazione infrastrutturale in forte evoluzione.

Per quanto riguarda le reti “una delle più grandi sfide tecnologiche cui occorre prepararsi è quella del 5G, tecnologia che, grazie all’elevata capacità di banda e alla bassa latenza, consentirà di creare contemporaneamente una molteplicità di reti dedicate, flessibili e intelligenti mediante tecniche di virtualizzazione (Network Slicing) in modo dinamico e sinergico attorno ai nuovi servizi, dalla mobilità alla medicina a distanza, integrate con gli oggetti fisici connessi, rendendo possibile una vera e propria internet delle cose e abilitando così nuovi modelli di business e mercati”.

Spadoni: “Accelerare i piani per le reti in fibra”

“La crescita esponenziale delle attività online ha posto in evidenza la centralità di avere connessioni veloci, efficienti e ‘a prova di futuro’ rilanciando l’esigenza di accelerazione nella definizione e conclusione dei piani per la cablatura in fibra ottica del nostro Paese e per lo sviluppo del 5G in cui, anche grazie alle sperimentazioni svolte con largo anticipo in Italia rispetto ai nostri competitori, ci collochiamo in una posizione di vantaggio che va rafforzata, vista la natura disruptive derivante dall’introduzione di queste infrastrutture”. Lo ha detto la vicepresidente della Camera dei deputati, Maria Edera Spadoni, in occasione della presentazione della relazione annuale Agcom.

“Per far fronte all’emergenza pandemica sono state adottate iniziative, anch’esse senza precedenti nell’Unione europea, attraverso la predisposizione di un Fondo, destinato alle nuove generazioni, di cui l’Italia è il principale fruitore, diretto a favorire la transizione ecologica e digitale delle nostre economie proprio per assicurare quegli obiettivi di salvaguardia ambientale nell’ambito delle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, su cui l’Europa punta per assicurarsi un futuro di prosperità e benessere”, ha detto Spadoni ricordando che sul totale degli investimenti previsti per gli interventi contenuti nel Piano – 222,1 miliardi di euro- il 27% è dedicato alla transizione digitale.

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