Due milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro in Europa e un aumento annuo del Pil (Prodotto interno lordo) dell’Unione europea pari a 160 miliardi di euro (circa l’1%) grazie alle potenzialità del cloud computing: sono gli obiettivi che l’Unione europea ritiene di poter raggiungere entro il 2020, indicati da un documento diffuso oggi dalla Commissione Ue, al quale lavorava da tempo il Commissario per l’Agenda digitale, Neelie Kroes, e che era stato anticipato nei principali contenuti due giorni fa dal “Corriere delle Comunicazioni”.
La strategia indicata dalla Kroes si propone di accelerare e potenziare l’accesso alla “nuvola” in tutti i settori economici. “Gli utenti – ha detto il Commissario – potranno fidarsi ad usare questo nuovo servizio e potranno sfruttare interoperabilità, portabilità dei dati e reversibilità. La maggior parte delle aziende che usa il cloud – ha continuato – è riuscito a risparmiare almeno il 10% rispetto a prima. La nuvola può rivoluzionare anche i servizi pubblici perché consente tagli alle spese”.
La Commissione europea ha poi segnalato che “molti siti estremamente popolari come Facebook, Spotify o anche la posta elettronica in rete utilizzano già le tecnologie offerte dal cloud computing, ma i reali vantaggi economici si ottengono tramite l’uso capillare di questa tecnologia a livello delle imprese e del settore pubblica”.
Infine nel documento si assicura che la Commissione punta a “sostenere i sistemi di certificazione a livello europeo destinati a fornitori affidabili di servizi condivisibili nella nuvola” e a “creare un partenariato europeo per il cloud che coinvolga Stati membri e industria, in modo da sfruttare il potere d’acquisto del settore pubblico”.