L'APPROFONDIMENTO

Transizione green e digitale, il 5G la chiave per l’ecosistema nazionale

Se si vuole trasformare il nostro Paese in Smart country e recuperare i gap, bisogna passare da pensare ad agire sostenibile. Prioritario sfruttare il Pnrr e completare lo sviluppo delle infrastrutture su tutto il territorio nazionale

Pubblicato il 27 Lug 2021

5G- Bei

Il 5G sarà l’ingrediente chiave della ricetta green e digitale messa nero su bianco nel Pnrr. E consentirà al nostro Paese non solo di recuperare competitività ma anche di chiudere i gap con le economie più avanzate e di fare il salto di qualità nei servizi innovativi, determinanti per dare vita ad un ecosistema nazionale.

È quanto emerso in occasione della rassegna Ponza D’Autore, andata in scena sull’isola dall’arcipelago pontino durante l’evento “Pensare Sostenibile: smart Italy, slow life”, che ha riunito a dibattito i vice-ministri dell’Economia Laura Castelli e delle Infrastrutture Alessandro Morelli, la deputata Pd Alessia Rotta, Presidente della Commissione Ambiente, il direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia Antonio Parenti e – a dare voce alla filiera delle Tlc – il Direttore Relazione Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit Michelangelo Suigo.

“Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiamo il dovere di guardare al futuro e iniziare a costruire le basi di un’Italia più digitale e sostenibile da consegnare ai nostri figli. Se vogliamo trasformare il nostro Paese in ‘Smart country’ e recuperare il gap digitale con gli altri Paesi Ue, dobbiamo passare da pensare sostenibile ad agire sostenibile”, ha evidenziato Suigo sottolineando che “è prioritario sfruttare il Pnrr e completare lo sviluppo delle infrastrutture digitali su tutto il territorio nazionale”.

Ed è qui che entra in gioco la quinta generazione mobile: “Il 5G consentirà di sviluppare un ecosistema innovativo di device continuamente connessi e permetterà di gestire una quantità sempre maggiore di dati e di mettere a disposizione di milioni di persone informazioni istantanee su trasporti, traffico, servizi sanitari, avvisi di sicurezza e notizie della comunità – sottolinea Suigo -. La mission di Inwit è soddisfare l’aumento della domanda di nuove tecnologie, come dimostra l’aggiornamento del Piano industriale 2021-2023, che prevede un programma di investimenti di circa 600 milioni di euro. Ma l’impegno di Inwit è anche rendere le torri sempre più sostenibili. Nel nostro Piano triennale di Sostenibilità ci sono precisi obiettivi, tra quelli fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu”. Il piano è estremamente ambizioso: prevede l’obiettivo di carbon neutrality al 2025, l’acquisto del 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2022 e investimenti per superare il digital divide, oltre a numerose iniziative a sostegno della crescita del Paese, dell’innovazione, dei clienti, delle comunità e del personale Inwit.

Castelli: “Sfida non facile ma non abbiamo scuse”

“Abbiamo un eccesso di offerta e una carenza di domanda sulla messa a terra del Pnrr. Mancano attività imprenditoriali in buona salute che si possono permettere delle cose, che abbiano la giusta liquidità per farlo”, ha evidenziato il viceministro dell’Economia e delle Finanze Laura Castelli. “La sfida non è facile. Sono tanti soldi messi su temi complicati. Ma i soldi ce li abbiamo, la strada è tracciata e noi non abbiamo scuse. Dobbiamo renderci onorevoli e onorabili, perché in qualche tempo abbiamo fallito”.

Morelli: “Portare a casa il più grande risultato possibile per il Paese

Secondo il vice ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile Alessandro Morelli “l’obiettivo è quello di portare a casa il più grande risultato possibile per il Paese. E cioè ottenere queste grandi opere entro il giungo del 2026, come definito dall’Europa. Per arrivare a questo obiettivo ci possono essere delle criticità, ma per portare a casa il risultato nei tempi prefissati sarà necessario riguardare le necessità per cercare tutti insieme di ovviare nel caso in cui queste avvengano”.

Rotta: “Fondamentale il coinvolgimento di tutta la comunità”

“La transazione funzionerà se sarà giusta, cioè senza tenere indietro nessuno, e se cambierà i rapporti tra istituzione, impresa e soprattutto i cittadini, i quali devono essere coinvolti, altrimenti non si farà”, ha detto la deputata del Pd Alessia Rotta, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera. “La trasformazione è un cambiamento. Ci saranno delle esternalità negative e poterle vedere in tempo, all’orizzonte, e anticiparle è quello che la politica deve fare”, ha continuato nel commentare commentando le recenti dichiarazioni dei ministri dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e della Transizione ecologica Roberto Cingolani.

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