Rimane in azienda la lavoratrice della cinese Huawei a Roma, per la quale era stata avviata la prima procedura di licenziamento per motivi economici. La marcia indietro della multinazionale, la prima ad avvalersi della legge Fornero, è stata riferita a Radiocor da Giorgio Serao, della segreteria nazionale Fistel Cisl. “L’azienda – dice il sindacalista – ha trovato una ricollocazione della lavoratrice nell’ambito della propria organizzazione. Speriamo che episodi di questo genere non si verifichino in futuro”.
Serao auspica inoltre “un confronto sereno e costruttivo” con Huawei che ha convocato i sindacati per un incontro. La multinazionale cinese Huawei Technologies ha in Italia circa 700 lavoratori, circa 200 a Roma, 400 a Milano e il resto sparso nel Paese. Di recente Huawei ha acquistato un ramo di azienda di Fastweb con circa 120 dipendenti delle reti.
Oltre che per la lavoratrice romana, spiega Serao, Huawei aveva avviato la procedura prevista dalla legge Fornero anche per un altro dipendente che potrebbe arrivare a una transazione con l’azienda.
Lo scorso 5 settembre, l’azienda cinese aveva smentito La Fistel Cisl, sostenendo di non aver mai aperto alcun procedimento di licenziamento. “L’azienda non ha, ad oggi, al contrario di quanto asserisce Serao -si legge – comunicato alcun licenziamento alla lavoratrice, avendo semmai avviato la normale procedura di conciliazione prevista dal nuovo art. 7 della legge n. 604/66, finalizzata a favorire la risoluzione consensuale del rapporto e a incentivare l’esodo della lavoratrice”.
“Siamo molto sorpresi dalla presa di posizione di Serao in riferimento a singoli casi – prosegue la nota – riteniamo che la rezione sia incomprensibile trattandosi di una procedura perfettamente legittima, seppur dolorosa, che si inserisce all’interno della riorganizzazione di una singola divisione”.
“I toni violenti della dichiarazione di Serao rappresentano una grave rottura rispetto alla relazione costruttiva e serena finora avuta da Huawei con la Fistel-Cisl, come con tutte le altre organizzazioni sindacali – conclude Huawei – L’azienda ribadisce, in ogni caso, la sua disponibilità ad un sereno confronto, su questo e su altri temi, con chiunque si ponga nei suoi riguardi con correttezza e lealtà”.