Robinhood debutta in Borsa. L’app che punta a “democratizzare” le attività di trading approda a Wall Street con un prezzo iniziale compreso tra 38 dollari, il valore più basso della forchetta considerata tra i 38 e i 42 dollari e pari ad un valore della società di 32 miliardi. Il 35% delle 55 milioni di azioni previste nell’offerta pubblica iniziale sarà riservato agli utenti della stessa applicazione. Con l’Ipo si punta a raccogliere 2,1 miliardi di dollari.
La scelta di Robinhood di destinare una così larga parte dell’offerta ai piccoli risparmiatori è stata giustificata con la volontà di ridurre il ruolo degli attori istituzionali e di “democratizzare” maggiormente il processo di quotazione.
In materia esiste un precedente illustre, l’ingresso in Borsa di Facebook nel 2012. Allora Mark Zuckerberg decise di piazzare il 25% dell’offerta presso investitori individuali. Il primo giorno andò molto bene, poi sul titolo si scatenò una copiosa pioggia di vendite perché molti risparmiatori si erano visti assegnare più titoli del previsto. E ci volle quasi un anno perché Facebook iniziasse la sua fortunata ascesa sui mercati.
Robinhood è diventata una porta d’accesso centrale ai mercati per gli investitori giovani e alle prime armi. L’app, che offre trading di azioni, criptovalute e opzioni, così come conti di gestione della liquidità, ha sperimentato livelli di trading record durante la pandemia e nel bel mezzo della mania delle azioni meme scoppiata a inizio del 2021.
La società stima di avere 22,5 milioni di conti finanziati (quelli legati a un conto bancario) a partire dal secondo trimestre, una stima in aumento rispetto ai 18 milioni del primo trimestre del 2021.
Nel suo prospetto aggiornato, Robinhood ha stimato entrate per il secondo trimestre da 546 milioni di dollari a 574 milioni di dollari, contro i 244 milioni di dollari del secondo trimestre del 2020. Le entrate sono balzate del 309% nel primo trimestre a 522 milioni di dollari da 128 milioni di dollari dell’anno precedente.
Tuttavia, Robinhood si aspetta di oscillare verso una perdita netta di 487 milioni di dollari a 537 milioni di dollari nel secondo trimestre dopo aver girato un profitto nello stesso trimestre dello scorso anno. Dopo Robinhood, diversi altri nomi della finanza tradizionale si sono gettati nel campo del trading a zero commissioni, inclusi Charles Schwab e Morgan Stanley.
La chiusura di Borsa
Robinhood delude all’esordio a Wall Street. L’app simbolo dei mem stock ha aperto a 38 dollari per azione, in linea con il prezzo fissato durante l’initial public
offering, ma in pochi minuti ha perso fino al 12% a 33,35 dollari per poi recuperare solo in parte. Un calo che gli analisti attribuiscono alle debole domanda
degli investitori e che si contrappone al balzo medio del 39% registrato durante le quotazioni di quest’anno.