Prende il via la consultazione pubblica sul piano di intervento pubblico “Italia a 1 Giga” (QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE), previsto dalla Strategia Italiana per la Banda Ultra Larga – Verso la Gigabit Society. Il piano, approvato dal Comitato interministeriale per la transizione digitale, presieduto dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, sarà in consultazione fino al 15 settembre e l’avvio della consultazione fa seguito alla mappatura appena presentata da Infratel, secondo cui su 21.323.878 di civici, al 2026 si oscillerà fra il 71% e il 92,3% per i 100 Mb, fra il 71% e l’84,2% per i 200 Mb e fra il 71 e il 73,6% per i 300 Mb.
“L’obiettivo del piano è quello di garantire la connettività ad almeno 1Gbit/s in download alle unità immobiliari che lo necessitano entro il 2026, così come delineato nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in anticipo rispetto agli obiettivi europei fissati al 2030”, si legge sul sito del Ministro per l’Innovazione. E nel documento della consultazione si puntualizza che “la scelta della soglia prestazionale di intervento pari a 300 Mbit/s stabile in download è necessaria per raggiungere, entro il 2026, l’obiettivo di connettività ad almeno 1 Gbit/s definito nel Digital Compass”.
Il principio della neutralità tecnologica
“In particolare, con il Piano “Italia a 1 Giga” il Governo italiano fornirà connettività ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload alle unità immobiliari che, a seguito della mappatura delle infrastrutture presenti o pianificate al 2026 dagli operatori di mercato, sono risultate non coperte da almeno una rete in grado di fornire in maniera affidabile velocità di connessione in download pari o superiori a 300 Mbit/s. La connessione ad almeno 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload verrà fornita senza limiti al volume di traffico per gli utenti e nel rispetto del principio della neutralità tecnologica”.
Il modello sarà a incentivo
Il modello di intervento di tipo “ad incentivo” (o gap funding) è maggiormente idoneo ad incentivare le imprese a completare dette reti al fine di raggiungere la copertura di tutte le unità immobiliari, mediante l’impiego delle risorse del PNRR previste per il presente Piano: è quanto si legge nero su bianco nel documento per la consultazione. “La scelta del modello di intervento ad incentivo, da attuare nelle aree considerate a fallimento di mercato, prevede la selezione – attraverso procedure ad evidenza pubblica – di operatori che potranno presentarsi in forma individuale o associata (cfr. infra), al fine di realizzare nelle aree interessate e a fronte di un contributo pubblico determinato come percentuale massima sul costo complessivo delle opere, le infrastrutture di rete che, una volta completate, rimarranno di loro proprietà”.