IL CASO

Viviane Reding vs Apple: “Marketing inaccettabile sulle garanzie”

Il Commissario Ue alla Giustizia scrive ai 27 Stati membri per verificare se i rivenditori dei prodotti dell’azienda, accusata di non rispettare le norme europee, comunichino ai clienti che la garanzia ha una durata biennale senza costi aggiuntivi

Pubblicato il 02 Ott 2012

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Prosegue la guerra tra Apple e Unione Europea sulla garanzia limitata a un anno dei prodotti del gruppo di Cupertino, questione che suscita già da tempo le proteste delle associazioni dei consumatori in tutta Europa.

Stavolta è stata Viviane Reding, vicepresidente e Commissario alla Giustizia dell’Unione europea, a scrivere ai ministri dei 27 Paesi membri per chiedere loro di verificare se, nel proprio territorio, i rivenditori della Mela comunichino o meno ai clienti che esiste un minimo di due anni di garanzia per prodotti come iPhone e iPad.

Apple – scrive Reding – in genere pubblicizza i suoi prodotti come dotati di un anno di garanzia ma non indica chiaramente ai consumatori che, in base alla legislazione europea, hanno diritto in modo automatico e senza alcun costo aggiuntivo a un minimo di due anni. Queste sono pratiche di marketing inaccettabili”.

Alan Hely, un portavoce dell’azienda californiana, per il momento si è rifiutato di commentare, limitandosi a fare riferimento alla pagina sulle garanzie fornite dalla Ue presente nel sito di Apple.

Di fatto i rivenditori sono soliti promettere la garanzia di un anno e il successivo pacchetto Applecare protection plan, venduto come attivabile l’anno successivo all’acquisto del prodotto.

Ciascun Paese della Ue prevede sanzioni differenti per violazioni delle leggi di tutela dei consumatori. La Commissione europea, braccio esecutivo dell’Unione, non può indagare direttamente le aziende responsabili di pubblicità ingannevole, ma può avviare un’azione legale contro il Paese membro che non applica la legislazione europea.

Già a dicembre 2011 Apple Italia è stata condannata al pagamento di una multa da 900mila euro dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Motivo: “Non aver informato in modo adeguato i consumatori sul loro diritto di assistenza gratuita di due anni, prevista dal Codice di Consumo”. Apple ha fatto ricorso contro il provvedimento ma nel frattempo ha proseguito nel non informare in modo esplicito i consumatori sulla copertura di due anni.

A marzo di quest’anno le associazioni di consumatori europee hanno inviato una diffida alla società affinché sospenda immediatamente il comportamento e si adegui alla normativa Ue.

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