L’Italia è il secondo Paese al mondo dopo l’India a subire attacchi informatici nel settore dell’istruzione e della ricerca. È quanto emerge da un’analisi di Check Point Software Technologies secondo cui non solo sta aumentando il numero degli attacchi ma le minacce si fanno sempre più complesse.
In dettaglio nel mese di luglio di quest’anno l’India ha sperimentato il più alto volume di cyberattacchi con una media di 5.196 attacchi settimanali. Seguono l’Italia, con una media di 5.016 e Israele, con 4.011 attacchi settimanali.
“Le organizzazioni del settore dell’istruzione e della ricerca si trovano impegnate in una battaglia per la sicurezza informatica come mai prima d’ora – evidenziano gli analisti -. Ciò include scuole, università e strutture di ricerca. Di recente, il Dipartimento della Pubblica Istruzione del New South Wales australiano ha riferito di aver subito un attacco informatico che ha portato alla chiusura di molte delle sue piattaforme online, pochi giorni prima dell’inizio dell’apprendimento a distanza nel nuovo anno scolastico”.
Nel mese di luglio l’istruzione/ricerca è stato il settore che ha registrato il maggior volume di attacchi, con una media di 1.739 attacchi settimanali per organizzazione. Si tratta di un aumento del 29% rispetto alla prima metà del 2021. L’unico settore che ha registrato una variazione maggiore rispetto alla prima metà del 2021 è stato l’entertainment, al 51%, ma bisogna considerare che nei mesi estivi c’è sempre un aumento in questo settore.
In più della metà dei paesi presi in esame, l’istruzione/ricerca è il settore più bersagliato e nel 94% è tra i primi 3 settori più attaccati. Le organizzazioni nel settore dell’istruzione/ricerca nell’Asia meridionale attualmente registrano il volume più elevato di attacchi con una media di 5.084 attacchi settimanali per organizzazione. Si tratta di un aumento del 23% rispetto al primo semestre dell’anno. Seguono l’Asia orientale con 3.873 attacchi (aumento del 79%) e Australia-Nuova Zelanda con 3.684 attacchi (+17%).