“E’ da anni che ne parliamo, ora bisogna partire. Internet è abbastanza diffuso ma non si riesce a trasformare a vantaggio dei cittadini. Bisogna dare assoluta priorità sia sulle infrastrutture, da anni non si risolve il tema della banda larga, bisogna migliorare i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione e poi è occasione per dare possibilità di dare produttività all’economia'” Così Pier Luigi Bersani, nel web talk con i militanti del Pd, rilancia la necessità dell’agenda digitale. “Il governo Monti – sostiene Bersani – deve dare impulso forte. Vedo ora che la via del decreto si complica un po’ ma qualche risorsa va trovata”.
L’agenda digitale, secondo Bersani, è ferma per colpa di Silvio Berlusconi, e bisogna farla assolutamente ripartire. Il segretario dei democratici ha detto che “Una delle cose che Berlusconi ribaltò (nel 2008 ndr) fu un tavolo ben avviato con tutti i soggetti interessati a questa prospettiva. Siamo ancora lì. Bisogna che partiamo, dobbiamo occuparci dei rapporti tra cittadini e PA, che possono notevolmente essere migliorati in chiave di efficienza, il rapporto tra imprese e Pubblica amministrazione, il commercio elettronico”. Tutti temi, secondo il segretario dei democratici, “totalmente abbandonati nell’era berlusconiana. Qualche risorsa deve essere trovata, non ne servono tantissime”.
Per quanto riguarda i provvedimenti previsti nel Decreto Sviluppo Bis, Bersani ha detto che per rilanciare il digitale in Italia “Ci vuole altro che finanziare le start up”. In particolare, parlando di fondi, il segretario del Pd ha precisato che “Ci vuole un miliardo di investimenti sulle infrastrutture e qualche centinaio di milioni di euro per l’agenda digitale. Si tratta di obiettivi inabbordabili? No, è una questione di priorità. E noi incalzeremo perché questa priorità ci sia”. “Il governo Monti – sostiene Bersani – deve dare impulso forte. Vedo ora che la via del decreto si complica un po’ ma qualche risorsa va trovata”.