Un passo in avanti nel campo degli accessi broadband su cavi telefonici e coassiali, che consente una bitrate più alta rispetto alle soluzioni tradizionali, arrivando fino a 8 Gbit per secondo, una latenza ultra-low per le applicazioni interattive e l’ottimizzazione della qualità del servizio a seconda delle necessità. A definire il nuovo standard, l’MGfast (Itu G.9711), sono stati gli esperti di Itu, guidati dal gruppo di lavoro Q4/15, che si occupa nello specifico di accesso broadband attraverso conduttori metallici, insieme a quelli del gruppo di studio “Itu_T Study Group 15”, specializzato in Trasporto, accesso e connessioni domestiche.
MGfast è in pratica l’evoluzione di Gfast, lo standard realizzato nel 2014: entrambi sono stati ideate per andare incontro alle esigenze dei service provider per completare le prestazioni del Fiber to the home nell’ottica di un equilibrio tra costi ed efficienza, per consentire agli operatori significativi risparmi, che ovviamente possono avere un riflesso importante sulla convenienza per gli utenti. Una delle caratteristiche principali di Gfast e del nuovo MGfast è che per gli operatori non è necessaria la sostituzione dei cavi già installati, con gli utenti che possono muoversi in autonomia grazie alla semplicità di installazione: si tratta, in poche parole, secondo la vision di Itu, di una combinazione delle migliori caratteristiche della fibra e del Dsl, che consente di rimanere al passo con l’evoluzione della domanda nel più economico dei modi.
La Bit rate più alta consentita da MGfast, che raddoppia quella disponibile con Gfast, si ottiene espandendo la banda di frequenza dai 212 MHz del Gfast ai 424 di MGfast, mentre una versione futura dello standard potrebbe arrivare secondo le stime degli esperti fino a 848 MHz.
Tra i vantaggi di MGfast c’è la possibilità di poter vedere video in alta definizione, in 4K o in 8K, e di poter abilitare l’utilizzo di applicazioni che hanno bisogno di un tempo di latenza estremamente ridotto per gli utenti finali, come quelle che utilizzano tecnologie per la realtà virtuale o per l’online gaming.