La Regione Toscana finisce nel mirino degli hacker. Soltanto pochi giorni dopo l’attacco che ha creato grandi difficoltà nel Lazio, bloccando tra l’altro per qualche giorno il sistema per la prenotazione dei vaccini anti-Covid-19, oltre che tutte le attività online dell’amministrazione, un’offensiva dello stesso genere ha preso infatti di mira l’Ars, l’agenzia regionale della sanità Toscana. Si è trattato anche in questo caso di un ransomware, l’attacco cioè che mira a paralizzare i dati nei server e nei dispositivi della vittima criptandoli. Per poter tornare in possesso delle informazioni rese inutilizzabili viene di solito richiesto dagli attaccanti un riscatto in Bitcoin.
Nel caso della Toscana però la minaccia è stata individuata prima che potesse causare danni gravi al centro di elaborazione dati. Un blocco parziale ha riguardato una serie di dati statistico-epidemiologici, ha puntualizzato l’amministrazione in una nota, che però sono stati recuperati dai sistemi di backup. Affrontata l’emergenza, il passo successivo delineato dalla Toscana è quello di coinvolgere la Polizia Postale presentando una denuncia, per poter risalire agli autori del cyberattacco e alle loro reali intenzioni.
Stando a quantoaccertato dai tecnici, in ogni caso, nessun dato sarebbe stato esfiltrato dai sistemi infirmatici regionali, e non ci sarebbero pericoli per le informazioni sensibili che riguardano i singoli cittadini.
Secondo quanto riscostruito dalla Regione l’attacco ransomware di sarebbe verificato nella notte tra il 17 e il 18 agosto, rendendo illeggibili i file contenuti in alcune macchine per essere individuato e bloccato prima che potessero verificarsi interruzioni del servizio. “E’ in corso il lavoro dei tecnici che sono intervenuti nell’immediatezza e che stanno ultimando il recupero dei dati epidemiologici e statistici trattati dall’Agenzia”, afferma il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.