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Neelie Kroes: “Banda larga, le nuove regole spingono investimenti”

La commissaria all’Agenda digitale: “Stiamo inviando il giusto segnale”. Per lo sviluppo di fibra in Europa “essenziale l’apporto di fondi pubblici”

Pubblicato il 02 Ott 2012

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Lo sviluppo del mercato europeo delle telecomunicazioni è e sarà “una storia di crescita e successo”. La commissaria all’Agenda digitale Neelie Kroes ha aperto all’insegna dell’ottimismo il ventesimo summit annuale di Etno, l’associazione delle principali telco europee. L’evento, co-organizzato a Bruxelles assieme al Financial Times, ha come d’abitudine radunato il gotha dell’industria, compresi il presidente di Telecom Italia Franco Bernabé, il Ceo di Vodafone Vittorio Colao, o ancora René Obermann, Ceo di Deutsche Telekom.

Kroes era attesa al varco principalmente per discutere dell’ambizioso pacchetto regolamentare annunciato nel luglio scorso da Bruxelles per immettere nuova linfa negli investimenti in fibra. E le aspettative riposte sul suo intervento non sono state tradite. La Kroes ha spiegato che “il nostro principale obiettivo era dare fiducia agli investitori, dimostrando che le reti a banda larga sono sicure, proficue e utili”. E oggi, ha proseguito, stiamo “inviando il giusto segnale”. Il quadro che scaturirà dagli annunci di luglio, secondo la commissaria, offre “la certezza di cui si aveva bisogno per garantire investimenti di lungo periodo”.

La Kroes ha quindi ammesso che “alcune parti del pacchetto non sono perfette”, prima d’impegnarsi “a trovare una soluzione che non sia solo un compromesso tra interessi differenti, bensì il miglior risultato per tutti”. Una “win-win situation” in pratica. Descritta con una metafora molto calzante: “Qui non si tratta di dividere la torta in parti diseguali”, ha scandito la Kroes. “Ma di farla diventare più grande”. Perché “più le persone hanno accesso a reti ultraveloci, più crescerà la domanda” a beneficio degli operatori.

Il commissario ha definito “essenziale” l’apporto di fondi pubblici per lo sviluppo di reti in fibra in Europa. “Il mercato unico digitale non può essere completato e l’obiettivo di una connessione veloce per tutti gli europei non può essere raggiunto senza un uso su scala Ue degli strumenti finanziari della ‘Facility Connecting Europe‘”, ha detto Kroes. Con il fondo sono stati stanziati 9,2 mld per sostenere gli investimenti in reti a banda larga veloci e ultraveloci e in servizi digitali paneuropei. Il meccanismo prevede sovvenzioni sotto forma di prestiti obbligazionari.

La Commissaria ritiene che la Ue deve “aggiornarsi” convincendosi che “l’investimento in tecnologie informatiche e di comunicazione è l’investimento più produttivo per le economie avanzate”, ha detto riferendosi al recente documento discusso a Cipro. Usando i meccanismi di finanziamento europeo, attraverso la Bei, è possibile diversificare il rischio. Il 90% degli americani hanno accesso a una seconda banda larga da 100mb, la Cina sta istallando 35 milioni di connessioni in fibra, solo l’1% degli europei ha tali connessioni. Solo in Germania un aggiornamento della banda larga può aggiungere al pil 180 miliardi di euro e creare un milione di posti di lavoro.

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