I fondi messi a disposizione dal Governo come contributo per la famiglie che dovranno cambiare apparecchio televisivo per acquistarne uno compatibile con il Dvb-T2, con il passaggio al digitale terrestre di nuova generazione (Qui lo speciale di CorCom)potrebbero non essere sufficienti a soddisfare la domanda. A confermare l’allarme sul Bonus rottamazione TV che era già stato lanciato da più parti nei giorni e nei mesi scorsi è in una nota Facile.it, web company specializzata nel servizio di comparazione dei prezzi .
“A febbraio 2020, appena prima dell’arrivo della pandemia, l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat aveva evidenziato come fossero circa 11 milioni le famiglie italiane con ancora in casa uno o più televisori non compatibili con il nuovo standard e che, pertanto, avrebbero dovuto metter mano al portafogli per cambiare apparecchio o comprare un decoder – spiega il comunicato – Una fotografia che potrebbe non essere molto distante da quella attuale se si considera che, vista l’emergenza Coronavirus, nell’ultimo anno le priorità degli italiani sono state altre e, non a caso, il Governo ha deciso di rimandare il passaggio definitivo al nuovo standard di trasmissione”.
Altra questione a cui gli utenti dovranno fare attenzione, secondo Facile.it, è il fatto che – se pure manca più di un anno al completamento dello switch-off – “va considerato che l’agevolazione è richiedibile fino ad esaurimento risorse e al momento non è dato sapere se i 250 milioni di euro stanziati riusciranno a soddisfare la domanda; ipotizzando l’importo massimo erogabile a famiglia, vale a dire 100 euro, il fondo potrebbe soddisfare la richiesta di sole 2,5 milioni di famiglie”. Oltre ai fondi, conclude la web company, è bene considerare un secondo aspetto: lo switch-off definitivo avverrà nel 2023, ma già a partire dal 15 novembre 2021, in modo graduale secondo un calendario regionale definitivo dal Governo, le emittenti televisive dovranno progressivamente adeguare il proprio standard di codifica, da Mpeg-2 a Mpeg-4, e già questo passaggio potrebbe mettere “fuori gioco” le televisioni più vecchie.