IL CASO

Trade war, giro di vite di Pechino sulle big tech: stop alle Ipo offshore

Secondo il Wall Street Journal, la China Securities Regulatory Commission starebbe mettendo a punto nuove regole per vietare alle società digitali la quotazione in altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti

Pubblicato il 27 Ago 2021

Cina antitrust

Con un nuovo giro di vite sul settore tecnologico, la Cina starebbe mettendo a punto nuove regole per vietare alle società digitali nazionali, ai cui dati sono collegati potenziali rischi per la sicurezza, di essere quotate al di fuori del paese, e quindi anche negli Stati Uniti. A dirlo è il Wall Street Journal, che cita una persona informata dei fatti. Il divieto dovrebbe essere imposto anche alle società coinvolte in questioni ideologiche, ha affermato la fonte, rifiutando di essere identificata in quanto l’iniziativa è ancora riservata.

Le iniziative del governo cinese

Pechino aveva d’altra parte dichiarato il mese scorso di voler rafforzare la supervisione di tutte le società quotate offshore, un radicale cambiamento normativo che è arrivato dopo un’indagine sulla sicurezza informatica sul gigante dei viaggi Didi Global pochi giorni dopo la sua quotazione negli Stati Uniti. Anche la società di trasporto Full Truck Alliance e la piattaforma di reclutamento online Boss Zhipin sono state coinvolte nel controllo, mentre lo scorso novembre le azioni di importanti aziende come Alibaba, Tencent e Jd.com sono crollate dopo che Pechino ha pubblicato progetti di framework normativi per “prevenire e fermare i comportamenti monopolistici” delle piattaforme Internet.

Secondo le regole in fase di stesura, la China Securities Regulatory Commission (Csrc) prevede di vietare alle aziende che raccolgono grandi quantità di dati dagli utenti o creano contenuti di iscriversi a listini esteri.

La fonte sottolinea però che i funzionari della China Securities Regulatory Commission hanno affermato che è probabile che le aziende con dati meno sensibili per la sicurezza nazionale, come quelle dell’industria farmaceutica, ricevano ancora l’approvazione normativa cinese per le quotazioni estere. I settori considerati critici dai leader cinesi sarebbero infatti quelli di Internet, delle telecomunicazioni e dell’istruzione sensibili.

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