Nei prossimi 3-5 anni gli operatori media avranno l’opportunità di acquisire un ruolo chiave nel mercato dell’intrattenimento e dell’attenzione del consumatore, ampliando il loro spettro di offerta per cogliere nuove opportunità di mercato, facendo leva sulla conoscenza e la fiducia dei loro clienti. In che modo? Le straordinarie potenzialità abilitate dai servizi cloud e da tecnologie quali l’intelligenza artificiale (AI), l’augmented/virtual reality e le drone technologies costituiranno elementi abilitanti per aumentare la capacità di identificare i contenuti a più elevato potenziale in termini di riscontro da parte del pubblico, e incrementare la capacità di produzione dei contenuti stessi e le opportunità di interazione real-time con il consumatore. L’offerta sarà quindi costruita su misura intorno alle preferenze del consumatore e con estrema attenzione alla customer experience.
E’ quanto afferma una ricerca Accenture, secondo cui la pandemia ha indotto una forte accelerazione nella frequenza di fruizione dei contenuti da parte dei consumatori, che hanno sviluppato nuove attitudini in termini di preferenze, comportamenti e abitudini. In questo quadro, il 65% dei consumatori si dichiara frustrato dalla necessità di navigare tra più servizi e dal fatto che solo un terzo dei contenuti sia di semplice accesso. Dunque il mutato contesto rappresenta per gli operatori media una enorme opportunità da cogliere: nello scenario globale si prevede infatti che il calo dei ricavi nel 2020 per l’industria sarà recuperato entro la fine del 2021. La prospettiva è allettante: nei prossimi 5 anni, con un forte traino dell’universo digitale, la crescita annuale sarà prossima al double digit.
Tecnologia a servizio dei contenuti
La rilevanza dei contenuti si conferma centrale: il 72% dei clienti Netflix, ad esempio, dichiara che la loro importanza è predominante rispetto al brand o al servizio di fruizione stesso. Secondo una stima Accenture, nei prossimi 5 anni si prevede un incremento negli investimenti per la produzione di contenuti fino al +12% annuo.
Resilienza, competitività e la capacità di generare redditività dipenderanno da come gli operatori media riusciranno a far leva su fattori abilitanti quali nuove tecnologie e modelli di business innovativi, per rispondere con agilità alla nuova attitudine digitale del consumatore.
Le tecnologie AI-driven e l’analisi dei dati dovranno consentire di mantenere un costante osservatorio per migliorare continuamente l’offerta, i modelli e i canali di fruizione, abilitando nuove forme di intrattenimento. Le esperienze fisiche e digitali si fonderanno e anche un contenuto digitale di pubblicità outdoor potrà intrattenere, informare e allo stesso tempo diventare un’opportunità di interazione diretta con il consumatore. Sarà quindi fondamentale per gli operatori media sia sviluppare le capabilities necessarie per costruire nuove forme di intrattenimento, che individuare i canali di interazione e i business partner più adeguati a intercettare nuove audience, sia su spazi fisici che virtuali (universi di Epic games e Minecraft, new social come Twitch e TikTok).
Se una solida strategia di gestione dei dati supportata da strutture tecnologiche efficienti, scalabili e sicure, rappresenta oramai un must-have, un’accurata strategia di selezione delle partnership – sia tecnologiche che di business – è l’elemento distintivo di successo per abilitare nuovi modelli di business.
Un’evoluzione a tre step
Accenture ha identificato un percorso di evoluzione che si articola in 3 step che corrispondono a una progressiva evoluzione dei modelli di business ed operativi:
Si parte dal livello Content aggregator: gli operatori media si configurano come una piattaforma ‘host’ per veicolare contenuti – propri e di terzi – e altri servizi core verso i consumatori, puntando sull’interazione e la conoscenza dei consumatori stessi. Le voci di ricavo sono relative alla vendita di abbonamenti – digitali e di Subscription video on demand (Svod) – spazi pubblicitari e servizi correlati. Anche nel mercato media italiano alcuni dei principali player media stanno evolvendo verso nuovi modelli di business come content aggregator, in particolare nell’ambito video, unendo contenuti e servizi esclusivi per incrementare la base utenti e i ricavi attraverso politiche di bundling, facendo fronte alla frammentazione dei contenuti introdotta dagli Ott internazionali (Netflix, Prime video ecc…).
Si passa quindi allo step Consumer media company: il core business viene arricchito con l’aggiunta di nuovi prodotti e servizi con l’obiettivo di generare intrattenimento e attrarre l’attenzione di nuovi utenti, facendo leva sulla capacità di costituire degli ecosistemi che permettano di arricchire e diversificare il portfolio di servizi offerti, secondo una logica di associazione di un contenuto ai prodotti e ai servizi correlati per creare nuove esperienze per il cliente (broadband, gaming). In questo step di evoluzione i dati acquisiscono ulteriore importanza e centralità, fornendo indicazioni per migliorare l’offerta, far crescere il pubblico, aumentare i clienti e il loro valore.
E infine, lo step Lifestyle ecosystem platform. I media si trasformano in piattaforme di ecosistema aperto e in continua evoluzione, in grado di estendere il loro portfolio di offerta accogliendo prodotti e servizi di terze parti non necessariamente destinate all’intrattenimento o all’informazione. Un’unica piattaforma, un brand e un customer care che rappresentino l’interfaccia preferita per i consumatori, i cui servizi saranno parte integrante della loro esperienza di quotidianità e del loro stile di vita (e-commerce, servizi assicurativi e bancari, pagamenti, travel & leisure).