LA SENTENZA

Privacy, minori “nella rete”: mega-multa per i siti delle pop-star

La Federal Trade Commission Usa sanziona per 1 milione di dollari la società che gestisce i fan club online di Justin Bieber, Rihanna & Co. Nel mirino la raccolta illegale di dati di migliaia di ragazzi

Pubblicato il 04 Ott 2012

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Una sanzione da 1 milione di dollari per aver raccolto in modo illegale i dati personali di migliaia di bambini sotto i 13 anni sui siti oline dei fan club delle pop star Justin Bieber, Selena Gomez, Rihanna e Demi Lovato: la dovrà pagare Artist Arena, società che gestisce fan club su Internet di personaggi pubblici, per decisione della Federal Trade Commission (Ftc), organismo indipendente degli Stati Uniti impegnato nella tutela dei consumatori e in attività anti-monopolistiche.

Secondo la Ftc, la società di New York ha violato il Children’s Online Privacy Protection Act (Coppa), legge per la protezione dei minori in rete che prevede la richiesta obbligatoria del consenso dei genitori per l’uso sul web dei dati personali relativi ai propri figli.

Per registrarsi ai siti dei quattro musicisti, i fan dovevano inserire dettagli personali come data di nascita, indirizzi email propri e dei genitori, indirizzi stradali e telefoni cellulari. In cambio ottenevano la possibilità di creare profili online, postare messaggi in bacheca e ricevere newsletters. Una volta completata la registrazione, veniva inviata un’email a uno dei genitori chiedendo il consenso all’utilizzo dei dati del figlio, assicurando, con un messaggio poi rivelatosi falso, che, se non desiderava darlo, “bastava non fare nient’altro e non cliccare sul link indicato”. In realtà, come dimostrato dalle indagini, il sito aveva già registrato e accettato il nuovo fan, indipendentemente dal consenso ricevuto.

In tutto i quattro siti hanno raccolto dati di 101.000 bambini senza il permesso dei genitori.

Adesso i siti sono stati chiusi e Artist Arena dovrà pagare la multa. Gli artisti, invece, sono stati ritenuti del tutto estranei alla vicenda. In conseguenza dell’episodio, si sta pensando di ampliare la legislazione Usa sull’utilizzo dei dati di minori su Internet. Ma già i big del settore hanno iniziato a protestare. La scorsa settimana Apple, Facebook, Microsoft, Google e Viacom hanno commentato gli sviluppi della vicenda. In particolare Michael D. Hintze , consigliere per la privacy di Microsoft, ha scritto: “Per assicurare che Internet continui ad essere un posto fruttuoso per i bambini, la commissione dovrebbe evitare di promulgare regole che frustrano la capacità degli operatori di fornire la stessa quantità e qualità di siti e servizi online, compresi quelli rivolti ai bambini”. “L’Ftc – ha replicato il suo presidente Jon Leibowitz – aggiornerà le regole già stabilite dal Coppa per garantire la continuità della protezione dei bambini nell’era digitale”.

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