L’Italia è l’ultimo Paese Ue per politiche di formazione giovanili orientate all’occupazione. È quanto emerge dal report annuale Eurostat (SCARICA QUI IL DOCUMENTO) in cui si evidenzia un gap allarmante.
Il più elevato tasso di Neet —la quota di giovani (di età compresa tra 15 e 24 anni) che non sono occupati e non sono coinvolti in programmi di istruzione o formazione —è stato registrato nelle regioni meridionali del nostro Paese e nelle regioni ultraperiferiche della Francia, e tassi relativamente elevati riguardano anche diverse regioni di Romania, Bulgaria e Grecia. Più in dettaglio, nel 2020 in sette regioni dell’UE più di un giovane su quattro ha occupazione, né un’istruzione o una formazione adeguata. Quattro di queste si trovano in Italia: Molise (25,5 %), Calabria (26,5 %), Campania (28,0 %) e Sicilia (29,3 %).
“Una delle preoccupazioni più urgenti nel campo delle politiche sociali e occupazionali è la disoccupazione giovanile. L’andamento dei mercati del lavoro giovanile è strettamente legato ai sistemi di istruzione e formazione e riflette, almeno in certa misura, una discrepanza tra le competenze acquisite dai giovani e le competenze richieste dai datori di lavoro (per coprire i posti di lavoro vacanti)”, si legge nel report. “Gli alti tassi di disoccupazione giovanile sono particolarmente concentrati nell’Europa meridionale. In 22 regioni oltre il 40% della forza lavoro di età compresa tra 15 e 24 anni risulta disoccupato nel 2020. Questo gruppo comprende otto regioni della Grecia, sette della Spagna, quattro dell’Italia meridionale e tre regioni ultraperiferiche della Francia”.
Italia bocciata anche sull’e-commerce
L’Italia si piazza male anche nella classifica dell’e-commerce: “La propensione all’utilizzo dell’e-commerce è particolarmente bassa in Bulgaria, Romania e nelle regioni centro-meridionali d’Italia. Ciò può riguardare, almeno in parte, livelli relativamente bassi di accesso/utilizzo di Internet e un numero relativamente elevato di persone che non possiedono un conto bancario (rendendo così più difficile pagare online)”, si legge ancora nel report Eurostat. 11 le regioni dell’UE in cui la quantità di popolazione che ha mai effettuato un acquisto online risulta alta: Bulgaria, Romania, Sud Italia e Isole, Kentriki Ellada (Grecia), Cipro e Região Autónoma Da Madeira (Portogallo). E ci sono 10 regioni in cui meno di un terzo di tutti gli adulti ha dichiarato nel 2020 di aver effettuato un acquisto online nei 12 mesi precedenti. Queste regioni sono localizzate esclusivamente in Bulgaria, Italia meridionale o Romania.