IL PROVVEDIMENTO

Smart working nella PA, pronto il decreto per il “rientro”. Scontro con i sindacati sui diritti economici

Il provvedimento stabilirà semplicemente che la modalità di lavoro ordinaria è in presenza. Quota minima al 15%. Il varo dopo l’estensione dell’obbligo di Green pass per i dipendenti pubblici. Aran a lavoro sulla bozza per la contrattazione collettiva: sì al diritto alla disconnessione, no a straordinari e buoni pasto

Pubblicato il 10 Set 2021

smart home- smart working

Pronto il decreto che farà tornare in ufficio i dipendenti pubblici. A quanto risulta a CorCom il  provvedimento stabilirà semplicemente che la modalità ordinaria di lavoro nella PA è quella in presenza.

Per quanto riguarda le quote, saranno i i singoli dirigenti a stabilirle tramite i Pola (Piano sul lavoro agile); in caso contrario la quota minina sarà del 15% come annunciato nei giorni scorsi dallo stesso ministro Renato Brunetta.

Per il varo del provvedimento si deve però attendere che l’obbligo di Green pass sia esteso anche ai dipendenti della PA.

Tutte le altre regole che andranno a normare lo smart working saranno demandate alla contrattazione collettiva. In questi giorni Aran sta lavorando a una bozza, già consegnata ai sindacati, dove viene trattata la questione dell’orario di lavoro e delle fasce di reperibilità nonché i buoni pasto e il diritto alla discossione.

Sul fronte organizzativo – risulta a CorCom – sono stabilite 3 “fasce”: giornata di lavoro, reperibilità e non lavoro. In quest’ultima verrà applicato il diritto alla disconnessione.

I buoni pasto non verranno più erogati a meno che non si lavori in sede, anche se si sta valutando la possibilità di un rimborso spese per i costi di connessione ed energia elettrica sostenuti dai lavoratori che svolgono attività da remoto. Stop anche agli straordinari. Proprio sui diritti economici si sta consumando un duro scontro con i sindacati.

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