“Mantenere l’attenzione sul ruolo dei dati e del loro valore per la crescita sostenibile delle nostre società è importante, ma tanto dello sviluppo tecnologico degli anni a venire passerà dagli algoritmi, che stanno rivoluzionando ogni aspetto della nostra vita collettiva e individuale, e che avranno un impatto dirompente sulla scienza, sulla medicina e sulla lotta al cambiamento climatico. Le persone saranno più di ogni altra cosa cruciali in questa trasformazione e in questo le realtà universitarie e i grandi poli di formazione e didattica, come quello bolognese, sono il perfetto esempio di ‘tech transfer’, di conduttori dell’innovazione tra il mondo della ricerca e della scienza e quello delle imprese”: con queste parole l’ex numero uno di Google Eric Schmidt insignito della Laurea ad Honorem in Direzione Aziendale dall’Università di Bologna, delinea il futuro che ci attende. Il manager intervenuto all’evento “Dati, Manifattura e Società. L’Emilia-Romagna incontra Eric Schmidt’, organizzato da Bologna Business School – la scuola di alta formazione manageriale fondata dall’Università di Bologna – ha acceso i riflettori sul ruolo che l’Italia potrà avere nelle prossime sfide.
“Dall’Italia e dall’Emilia-Romagna passa la forza produttiva per il futuro tecnologico dell’Europa e del mondo. I dati presto saranno ovunque, la curva di crescita della digitalizzazione salirà vertiginosamente, ma l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalle persone e dal capitale umano che renderanno questa rivoluzione possibile. La sfida per la comunità bolognese ed emiliana è oggi di comprendere il potenziale dell’intelligenza artificiale, la prossima grande transizione a cui le nostre società ed economie sono chiamate”. E nel ringraziare l’ateneo bolognese per la Laurea ad Honorem Schmidt ha annunciato: “Farò tutto ciò che posso per supportare questa regione nel raggiungimento dei successi industriali e tecnologici a cui ambisce”.
L’incontro, presentato da Massimo Bergami, Dean di Bologna Business School, e da Alec Ross, Distinguished Adjunct Professor di Bbs, ha celebrato il 20° anniversario di Bologna Business School dall’inizio delle sue attività, il 12 settembre 2001, ed è stato introdotto dai saluti del Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini, e da quelli del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. E sono intervenuti anche Alessandro Profumo, ceo di Leonardo, Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, l’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, Maurizio Marchesini, Presidente di Marchesini Group, Susana Malcorra, ex Vicesegretario Generale dell’Onu e Dean presso l’Instituto de Empresa e Romano Prodi, Presidente del Collegio di Indirizzo di Bologna Business School.
“In questi ultimi vent’anni – che corrispondono al periodo in cui Schmidt ha cambiato il mondo con Google, ma anche alla storia della Bbs – abbiamo assistito a una evoluzione tecnologica senza precedenti, con progressi inimmaginabili – ha sottolineato il rettore Ubertini -. Oggi viviamo in una società data driven, ma quello che si prevede nei prossimi anni è una ulteriore esplosione di dati. Questa quantità di informazioni può generare valore e migliorare la vita delle persone, ma per canalizzarla dobbiamo continuare a investire nella formazione, creare nuove professionalità e favorire competenze manageriali, quindi riconoscere e sostenere il ruolo centrale della nostra business school come cerniera tra tessuto economico e centri di ricerca”.