WMWORLD 2012

Gelsinger (VMware): “Con il cloud l’IT diventa commodity”

In occasione del VMworld 2012 il ceo della società spiega come la nuvola sta cambiando la realtà aziendale: “L’informatica sarà come il telefono: si spingerà il dito su un’app e il servizio arriverà a domicilio attraverso le linee broadband”

Pubblicato il 09 Ott 2012

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Persino la password per accedere alla connessione wifi dedicata ai giornalisti richiama il mantra aziendale: “virtualpress”. Del resto, la cosa non stupisce. Per WMware, uno dei big mondiali nella fornitura di servizi It e di soluzioni cloud, la virtualizzazione è il grande business del futuro, ma anche del momento. “Right here, right now”, come recita lo slogan del WMworld 2012 in corso da oggi a Barcellona. Oltre 8.000 partecipanti fra clienti, partner, analisti finanziari, giornalisti.

Un grande happening per ripresentare, con qualche aggiornamento e miglioramento (nel provisioning dei servizi e nella gestione delle operazioni) quel “software defined datacenter” tenuto a battesimo a fine agosto a San Francisco sotto il nome di vCloud Suite nel corso di una ancor più impressionante convention (circa 20.000 le presenze di allora).

“L’industria dell’IT sta attraversando un momento di grande trasformazione, una disruption trainata dal cloud computing”, spiega il ceo Pat Gelsinger. La grande scommessa di VMware è che al termine di questa annunciata “disruption” l’IT sarà una commodity come un’altra: il telefono, l’elettricità o il gas, tanto per fare degli esempi. Si spingerà il dito su un’app e l’applicazione informatica che ci serve arriverà direttamente a domicilio attraverso le linee di telecomunicazione broadband.

SI tratta di un sommovimento che sta investendo in maniera ormai irreversibile il mercato consumer e che – è la certezza di Gelsinger – si riverserà inevitabilmente anche nel mercato delle aziende. Gran parte dell’informatica verrà gestita ed organizzata in remoto assicurando formidabili economie di scala ed esternalizzazione dei server che consentono drastici tagli dei costi, flessibilità d’uso, rapidità di implementazione delle soluzioni richieste. “Nel passato ci volevano settimane se non mesi per implementare una applicazione. In futuro basteranno minuti o secondi”, dice il ceo di VMware.

Il processo è in moto. Il cloud non è più una parola campata per aria, ma una parte importante dei servizi informatici. Nel 2008 il 28% dei server erano in cloud, quest’anno toccheranno il 50% “ma in futuro la cifra salirà al 90%”, dice Gelsinger.

Se gran parte dell’infrastruttura sarà virtualizzata e le soluzioni verranno fornite “as è service” è evidente che anche l’intelligenza e la gestione dei processi si sposteranno nella nuvola. Ed è proprio su questo che VMware vuole essere protagonista globale. vCloud Suite, presentata a San Francisco e ora a Barcellona in versione arricchita e migliorata, rappresenta la volontà di “semplificare e automatizzare ulteriormente la gestione, rendendo allo stesso tempo possibile all’IT gestire i servizi forniti attraverso cloud multipli ed eterogenei”, spiega un comunicato dell’azienda. Il controllo dei datacenter sarà completamente automatizzato e gestito da remoto via software. “Oggi solo le nostre soluzioni sono in grado di fare questo”, assicura con orgoglio Steve Herrod, Chief Technology Officer.

“Le aziende di ogni dimensione sfruttano al massimo investimenti decennali realizzati nella virtualizzazione con l’obiettivo di trasformare l’IT attraverso l’approccio software-defined datacenter “, sostiene Raghu Raghuram, executive vice president, cloud infrastructure & management di VMware. “Le nostre proposte per il cloud management ricalibrano essenzialmente il concetto di gestione sull’era del cloud consentendo ai clienti di operare a livello cloud e iniziare ad agire quali broker di servizi IT nei confronti delle rispettive aziende”.

Una convinzione condivisa anche da Gartner secondo cui “il cloud computing sta accentuando il ruolo dell’IT quale broker di servizi. Per avere successo nell’implementare una strategia di cloud è necessario che l’infrastruttura e le operazioni IT diventino proattive nel creare policy predefinite, livelli di servizio e azioni la cui esecuzione si svolga automaticamente all’interno dell’ambiente di runtime”.

L’approccio adottato da VMware per la gestione dei cloud ibridi ed eterogenei si fonda su tre capisaldi: cloud service provisioning e cioè l’automazione del provisioning e della governance di infrastruttura, applicazioni e desktop sotto forma di servizio, in accordo con le policy aziendali e IT; cloud operations management: valorizzazione dell’analisi e dell’intelligence per assicurare prestazioni, conformità ed efficienza dell’infrastruttura cloud; cloud business management: governance e gestione dei servizi cloud quale elemento chiave per un IT gestito come un’attività di business.

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