Mediaset a gamba tesa contro gli Ott. In occasione dell’audizione sulla direttiva Ue copyright e mercato unico dell’audiovisivo davanti alle commissioni Cultura e
Trasporti della Camera, il direttore relazioni istituzionali Mediaset Stefano Selli ha evidenziato le criticità relative all’ l’evoluzione del quadro competitivo e all’ingresso nel mercato della Tv di nuovissimi player.
“La nostra preoccupazione è che questo sovrabbondare di presenza di nuovi soggetti stranieri, soggetti ‘Ott’, porti a un’insidia del nostro mercato tradizionale del broadcasting, e soprattutto che portino a una disintermediazione dei nostri contenuti – ha spiegato- Mi riferisco soprattutto al rischio notevole, con situazioni che si stanno già verificando, che la nostra posizione sui telecomandi, soprattutto nella logica di chi dovrà costruire i nuovi televisori, i nuovi apparati, rischi di scomparire, di essere messa in una posizione molto residuale”.
Selli ha sottolineato, in particolare, “il valore fondamentale dell’informazione qualificata, verificate e professionale, della cultura, della produzione identitaria e
di occupazione garantita, che è rappresentato dal broadcasting tradizionale”. Il fenomeno evidenziato, rappresenta, secondo Selli, “un qualcosa che va disciplinato, regolamentato, a tutela dell’utente, perché abbia la possibilità di riconoscere i nostri contenuti sul telecomando” altrimenti la sua scelta “rischia di essere guidata e scelta dai costruttori di apparati e dalle società di telecomunicazioni, dai motori web”.
Per il rappresentante Mediaset “si tratta di un tema fondamentale, sovranazionale, e la politica deve capire che la salute economica delle nostre aziende, con la loro
produzione identitaria, è un valore per la tenuta sociale e per il pluralismo”. Da qui la proposta di dotare “l’Autorità di settore del potere di regolamentare e disciplinare la materia”.
L’audizione Rai
In riferimento ai dlgs in materia di Copryright e Media audiovisivi la Rai chiede di ampliare la lista dei servizi protettti. “Chiediamo – ha sottolineato Stefano Luppi, rappresentante della Rai – che la normativa nazionale includa tra i servizi protetti anche quelli correlati ai servizi radio, inoltre deve indicare quale destinatario dell’obbligo di rispetto dell’integrità dei contenuti qualsiasi soggetto terzo, e deve includere qualsiasi condotta che determini una suddivisione o compressione di dati all’interno dello schermo”.