Crolla il titolo di Vetrya a Piazza Affari. La società guidata da Luca Tomassini in mattinata ha lasciato su strada il 9,47% a 0,86 cent e il titolo è stato sospeso per eccesso di ribasso. A pesare i pessimi risultati emersi dalla semestrale: rosso di oltre 13 milioni, patrimonio netto negativo di bilancio per 11,3 milioni. I ricavi consolidati sono scesi da 21,5 milioni a 4,77 milioni, l’ebitda consolidato né negativo per 3,65 milioni e la posizione finanziaria netta ammonta a 16,29 milioni dai 12,58 milioni al 31 dicembre 2020.
Numeri che hanno costretto l’azienda a ricorrere alla procedura concorsuale per garantire la continuità aziendale. E sarà necessario dunque nuovo piano industriale considerato che quello approvato a inizio anno non sarà più realizzabile. Il cda sarà convocato entro una decina di giorni.
Ma non sono solo i conti a impattare sul valore del titolo: l’azienda, insieme con Accenture, è finita nel mirino della Procura di Milano nell’ambito del filone d’inchiesta relativo agli addebiti “occulti” a carico dei clienti di WindTre – 9 centesimi per la semplice visualizzazione di alcune pagine Internet. La Procura ha disposto il sequestro di 109.254 euro per Vetrya e di 204mila euro per Accenture. Luca Tomassini sarebbe indagato per l’ipotesi di frode informatica, insieme agli ex direttori amministrativo Alessandro Prili e operativo Simone Polverini. In una nota Vetrya sottolinea confida di “poter dimostrare a breve di non aver mai avuto alcun coinvolgimento diretto nella presunta truffa contestata” e ribadisce di “aver avuto semplicemente un ruolo di aggregatore commerciale che non ha mai interagito con il processo di erogazione dei servizi”.