Una porta “mezza” aperta. Il ministro dell’Economia Daniele Franco in audizione sulla Nadef non esclude un possibile rilancio del piano Cashback nel 2022. Ma per ora resta solo un’ipotesi.
Sospeso dal Governo Draghi, il Piano potrebbe subire aggiustamenti ed essere riproposto in una versione riveduta e corretta per spingere ulteriormente l’uso dei pagamenti in modalità elettronica. “Il Cashback è stato uno strumento molto importante per i pagamenti elettronici che facilitano il contenimento dell’evasione, è tutto tracciato e questo è un passo importante, i pagamenti sono più efficienti. C’è da fare un’analisi costi e benefici, nel prorogarla bisogna valutare gli uni e gli altri. Potrebbe essere utile avere degli aggiustamenti ma è stata sicuramente importante, non la vedrei come una misura strutturale: nel momento che abbiamo spinto le persone verso il mondo digitale, ci si resta, difficilmente si torna indietro. Bisogna vedere se un altro periodo di utilizzo possa essere utile”, ha detto il ministro.
Stando a indiscrezioni di stampa circolate negli ultimi giorni il Governo starebbe ipotizzando di destinare il programma solo a fasce della popolazione a reddito medio-basso mettendo sul piatto circa 500mila euro. Fra le novità anche un numero minimo di transazioni necessario all’ottenimento del bonus più basso rispetto alla versione originaria: non più 50, e con rimborsi sui singoli acquisti per una spesa di 15 euro fino a un massimo di 150 euro.
Intanto secondo i dati forniti a CorCom da Consap a inizio settembre ammontano a 6.041.945 i milioni di bonifici effettuati per un totale di circa 893 milioni di euro. I rimborsi – puntualizza Consap – sono stati tutti erogati eccezion fatta per gli aderenti che hanno fornito l’Iban in ritardo o non lo hanno ancora fornito. Per coloro che hanno sostituito o fornito l’Iban in ritardo, “in via del tutto eccezionale saranno effettuati i pagamenti nei prossimi mesi, non appena il Mef avrà fornito le risorse economiche aggiuntive”.