Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo le water utility italiane avranno da quest’anno a disposizione risorse per un ammontare di 4,8 miliardi di euro assegnate dal Pnrr, di cui due miliardi andranno a sostegno della riduzione delle perdite e 900 milioni saranno investiti nella digitalizzazione delle reti. “Questi fondi, anche se cospicui – afferma Alessandro Marangoni, economista e coordinatore del think tank Top Utility Analysis – non saranno però sufficienti a mettere in sicurezza asset e risorse di fronte ad eventi climatici estremi, tra alluvioni e siccità crescenti”. Tra le aree di intervento prioritarie per il futuro Marangoni individua misure per migliorare efficienza reti e infrastrutture, lo sviluppo di sistemi di accumulo nelle aree a maggior stress idrico e di tecnologie di dissalazione, l’adozione di sistemi di riuso delle acque depurate.
Le risorse a disposizione delle aziende de settore sono in ogni caso importanti, se si considera che nel 2019 le principali utility idriche italiane avevano investito 1,6 miliardi di euro, in gran parte per i settori della digitalizzazione e della sicurezza, a partire da manutenzione predittiva, reti intelligenti e smart metering, che nell’analisi dell’esperto saranno destinati ad avere sempre più importanza anche nel futuro per assicurare continuità del servizio, resilienza e cybersecurity.
Durante il convegno “Le water utility italiane, tra sfida climatica e strategie industriali” a BolognaFiere, nella cornice della mostra internazionale dell’acqua AccadueO, Marangoni ha anche illustrato le principali evidenze del nono report Top Utility, da cui emerge che gli investimenti realizzati nel 2019 dalle top water utility ammontano a 1,2 miliardi di euro, con un +23,4% rispetto all’anno precedente, mentre quelli delle aziende di dimensioni più contenute sono 0,4 miliardi di euro. La crescita del settore, secondo il report, riguarda tutto il territorio nazionale, con il Nord che registra i dati migliori in termini di fatturato mentre il centro è l’area che è cresciuta di più in termini percentuali.