Engineering si prepara a presentare al ministro dell’Innovazione Vittorio Colao la propria candidatura nell’ambito della strategia Cloud Italia. E la società guidata da Maximo Ibarra – secondo quanto risulta a CorCom – sarà capofila di una cordata di più soggetti.
Salgono dunque a tre le cordate nazionali: le prime due – costituite rispettivamente dal quartetto Tim-Cdp-Sogei-Leonardo e dall’accoppiata Almaviva-Aruba – hanno già formalmente sottoposto le proprie proposte. Si è invece ritirato dalla partita – almeno per ora – il Consorzio Cloud Italia composto dalle sei società Seeweb, Sourcesense, Infordata, Babylon Cloud, Consorzio Eht e Netalia, che aveva inizialmente depositato al Ministro dell’Innovazione la propria manifestazione di interesse. Il consorzio di riserva di “conoscere le determinazioni del governo sulle procedure di assegnazione” e quindi non si esclude possa tornare in ballo in un secondo momento.
Come funziona la gara
La procedura fa capo all’articolo 183 (Finanza di progetto) comma 15 del Codice degli appalti che prevede l’affidamento di una concessione ponendo a base di gara il progetto di fattibilità mediante pubblicazione di un bando finalizzato alla presentazione di offerte sulla base dell’interesse pubblico e nell’ambito del cosiddetto partenariato pubblico-privato (Ppp).
Si sceglierà dunque fra le proposte presentate quella ritenuta più in linea con il raggiungimento dell’obiettivo nazionale annunciato dal ministro Colao nella Strategia Italia Cloud. Una volta emanato il bando sarà possibile, per i “competitor”, rilanciare sulla proposta. E, a sua volta, per il primo proponente di aggiustare eventualmente il tiro per aggiudicarsi il bando oppure di abbandonare la partita.
L’obiettivo del Governo è di arrivare a fine anno con la definizione del bando e di procedere poi velocemente all’assegnazione, quindi i soggetti interessati hanno ancora tempo per sottoporre le proprie proposte. Ma stando a quanto risulta a CorCom non dovrebbero arrivarne di nuove al netto di quella della cordata Engineering.
In Germania scoppia il caso cloud federato
A un progetto di cloud nazionale – un “cloud federale” per ministeri e altre Pubbliche amministrazioni – si lavora anche in Germania dove però sta facendo discutere il coinvolgimento indiretto di Microsoft. Come per il progetto italiano l’obiettivo è garantire la “sovranità dei dati” in capo ad aziende nazionali, ma stando a un articolo pubblicato dal quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, il progetto su cui punta il Governo è stato criticato da diversi attori, riuniti intorno alla Open Source Business Alliance (Osba), che mettono in guardia da “una massiccia dipendenza tecnologica” del “cloud federale” da Microsoft. L’azienda è coinvolta nella fornitura di infrastrutture e software.