L’operatore svedese Telia Sonera ha annunciato il taglio di 2mila dipendenti, pari al 7% del personale. L’azienda ha chiuso il terzo trimestre con utili netti in flessione dell’1,2% a 4,8 miliardi di corone (555,85 milioni di euro) sotto le stime degli analisti, che avevano previsto un incremento dell’1,6% dei profitti. I ricavi sono calati del 3,2% a 25.842 miliardi di corone. Nel periodo luglio-settembre il numero di abbonati è aumentato di 4 milioni attestandosi a 180 milioni.
Sui conti pesa la performance deludente dei servizi dati in mobilità. L’operatore svedese fatica a trovare nuove fonti di reddito per compensare il declino dei servizi tradizionali, in particolare voce e sms.
Il Ceo Lars Nyberg ha detto che il numero di clienti sta crescendo in maniera superiore ai ricavi, un trend che va corretto. Nel contempo i costi legati alla riduzione del personale sono pari a 2 miliardi di corone nei prossimi due anni.
Telia Sonera è nata nel 2002 dalla fusione dei due ex monopolisti Telia (Svezia) e Sonera (Finlandia). Pur in assenza di rappresentanti del governo nel board, l’influenza della politica si è fatta sentire in questi anni. Nel 2010, ad esempio, il governo svedese che deteneva una quota del 37,4% impose il blocco dei bonus dei top manager.
Poche settimane fa l’operatore svedese ha fatto marcia indietro sul VoIp a pagamento, riportando il servizio alla gratuità dopo aver tentato invano di tariffare il servizio.