A poche settimane dall’evento di Hewlett Packard Enterprise per presentare le novità della sua offerta, si sono registrati in Italia almeno due attacchi ransomware con vittime eccellenti. Prima la Siae e poi il gruppo alimentare San Carlo hanno subito un’intrusione nei loro sistemi, seguita dalla classica richiesta di riscatto. Per questo, alcuni dei più recenti annunci di Hpe assumono particolare attualità. A cominciare da quello dell’acquisizione di Zerto: “Società leader di mercato nel disaster recovery – spiega Caterina Carati, Senior Cloud Services Category Manager di Hpe -, Zerto riesce a gestire e proteggere i dati attraverso una piattaforma semplice e scalabile che consente la mobilità dei dati in maniera dinamica, flessibile e veloce da un ambiente ‘A’ a un ambiente ‘B’. A prescindere dal fatto che siano ambienti on-premise, ibridi o multi cloud, Zerto è in grado di ripristinare i parametri RTO (recovery time objective) e RPO (recovery point objective) con tempistiche molto ridotte. Hpe ovviamente non è nuova a soluzioni di disaster recovery, ma la piena integrazione di Zerto nella nuova offerta Hpe Disaster Recovery as a Service ora è un ulteriore facilitatore per le aziende”.
Hpe Disaster Recovery as a service con Zerto
“Zerto si integrava già con le soluzioni Hpe – aggiunge Mauro Colombo, Technology and Innovation Director di Hpe Italia -, adesso lo step è verso un’integrazione nativa, visto che la soluzione fa 3 cose: backup, disaster recovery e archiviazione. Inoltre, in abbinamento con l’appliance di backup Hpe Storeonce, si rende possibile una caratteristica unica, quella di schermare l’accesso al virus. E poiché il ransomware non cripta quello che non vede, ritengo che l’accoppiata Hpe e Zerto possa risultare vincente”. L’acquisizione si colloca all’interno delle nuove funzionalità di Hpe GreenLake, il nome commerciale dei servizi cloud di Hpe, dedicate alla data protection. Tra questi, spiccano quelli di Hpe Backup and Recovery Service for VMWare: “È la componente – chiarisce Sergio Negri, Storage Category Manager della multinazionale – che va a integrare una proposizione di backup as a service per il cloud ibrido con l’obiettivo di focalizzarsi su ambienti legati a VMware e di offrire un approccio unificato di primary storage. Prevede una maggiore automazione e sfrutta la console SaaS a disposizione della nostra infrastruttura sottostante, Hpe Alletra, fornendo così la possibilità di proteggere le proprie macchine virtuali, gestendo i backup in modo semplice e veloce”.
Verso un paradigma as a service sempre più diffuso
Il backup dell’ambiente virtuale si inserisce nel paradigma as a service che ormai sta diventando sempre più diffuso in tutto il mondo, seppure con ritmi di adozione differenti sia per aree geografiche sia per classe dimensionale delle organizzazioni pronte a utilizzarlo. “Parte dagli Stati Uniti – sottolinea Mauro Colombo -, per poi arrivare in Nord Europa e successivamente in Paesi come Francia, Spagna, Germania e Italia. In ogni caso, stiamo procedendo verso la democratizzazione di questo tipo di servizi, verso una platea molto ampia. Tutta la componente del dato sta andando verso una modalità di acquisto “data as a service”. Può essere backup e recovery, disaster recovery, storage as a service. Nel corso degli ultimi 12 mesi questi servizi di Hpe sono cresciuti a doppia cifra, con un apprezzamento crescente dei modelli a consumo pay-per-use che stiamo riscontrando anche in Italia”. Un ulteriore annuncio in questa direzione è quello di Hpe Edge-to-Cloud adoption Framework and automation tools, un set di servizi di consulenza e di strumenti che ha lo scopo di supportare le aziende nel loro percorso di digital transformation attraverso 4 elementi: “Aiutarle – sintetizza Colombo – a tracciare la rotta di dove vogliono andare; far progredire più velocemente la loro innovazione aggiungendo skill di cui non dispongono; supportare CIO, CTO e CFO nel benchmark con altre soluzioni; fornire gli strumenti concreti per le attività di assessment e di conoscenza dell’ambiente”.
Hpe GreenLake for analytics, l’esperienza cloud nell’on-prem
Per le aziende che, infine, manifestano esigenze in ambito di Artificial Intelligence e machine learning, la società mette a disposizione Hpe GreenLake for analytics. “Segue l’annuncio di GreenLake Lighthouse – dice in conclusione Alessandro Moriondo, Chief Technologist di Hpe – e include ad esempio una piattaforma come Hpe Ezmeral Unified Analytics che porta l’esperienza cloud nell’on-premise. Una piattaforma integrata che permette di gestire l’automazione del provisioning, con la flessibilità e la scalabilità per accogliere grandi set di dati, o lakehouse, in modo che i clienti abbiano ovunque l’elasticità necessaria per l’analisi avanzata. Nello specifico per la gestione dei grandi data datalake è stata lanciata la piattaforma Hpe Ezmeral Data Fabric Object Store, che permete di combinare in una soluzione integrata l’object storage S3, files storage, streams e varie tipologie di database in un’unica data platform distribuita edge-to-cloud”.