Istituti bancari pronti a “cavalcare” il successo del cashback, la misura di Stato cancellata in legge di Bilancio. Il nuovo meccanismo adottato da alcune banche prevede, normalmente, un rimborso di importo variabile a fronte di un pagamento effettuato con una carta elettronica. La percentuale varia da banca a banca; in alcuni casi viene riconosciuto un cashback iniziale del 10%, che tende a calare nel tempo fino all’1%, mentre in altri casi viene rimborsato un importo fisso per ogni transazione fatta.
Il successo riscosso dal cashback
Lo evidenzia il sito di comparazione Facile.it sottolineando come “alcuni istituti di credito – spiega Ivano Cresto, Managing Director financial products della società – hanno integrato all’interno del proprio home banking l’app ufficiale del cashback di Stato, aiutando così i propri clienti a partecipare all’iniziativa; ora che il cashback statale non è più in vigore, alcune banche hanno scelto di proporre un proprio meccanismo di cashback, con l’obiettivo di continuare a incentivare l’uso dei pagamenti elettronici da parte della clientela”.
Il cashback “sembrava piacere ai consumatori”, spiega Facile.it, e “ha contribuito concretamente a far avvicinare gli italiani alla moneta elettronica”. Esaminando un campione di 50mila richieste, il comparatore ha rilevato, nel primo semestre del 2021, un aumento del 39% nel numero di ricerche di carte prepagate, con una crescita maggiore nella fascia di consumatori fino ai 34 anni.
Aumenta l’uso e le richieste di carte elettroniche
I dati sono rafforzati da quelli che evidenziano come, nel primo semestre 2021, il numero dei pagamenti digitali sia cresciuto del 41% arrivando a 3,2 miliardi, per un totale di oltre 145 miliardi di euro, con uno scontrino medio sceso, anche grazie al cashback, di oltre l’11% arrivando a 45,7 euro, secondo l’Osservatorio Innovative Payments, School of Management del Politecnico di Milano.
Lotta all’evasione: per gli italiani non una priorità
“Molti hanno criticato l’efficacia del cashback nella lotta all’evasione fiscale – fa sapere la società in una nota -, una delle ragioni che spinse il precedente Governo a introdurre il meccanismo”. Non era certo una priorità per gli italiani; già nel 2019, Facile.it aveva messo in evidenza, tramite un’indagine affidata all’istituto mUp Research, che dei 22,4 milioni di cittadini non disposti ad abbandonare i contanti, quasi 6 rispondenti su 10 vi avrebbero rinunciato solo a fronte di una forma di rimborso come il cashback, mentre meno di 1 su 3 lo avrebbe fatto per contribuire alla lotta all’evasione.