L'EVENTO

Mayer (Aict): “Tlc soffrono, ma investimenti necessari”

In occasione del simposio “Networks” il presidente dell’associazione ha sottolineato la valenza anti-ciclica del settore: “Operatori e regolatori trovino insieme soluzioni idonee”

Pubblicato il 18 Ott 2012

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Investire nelle Tlc per ricominciare a crescere. Nonostante la crisi che si abbatte sul settore. E’ la conclusione delle riflessioni emerse in occasione del simposio romano “Networks”, organizzata da Aict (Associazione per la Tecnologia dell’Informazione e delle Comunicazioni) con la collaborazione della Fondazione Ugo Bordoni (Fub) e della sezione italiana di Ieee (Institute of Electrical and Electronics Engineers) con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico, della Provincia di Roma, di Roma Capitale, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Fitce (Federazione degli Ingegneri di Telecomunicazione dell’Unione Europea) e del Progetto Trend.

Un appuntamento che ha registrato un numero elevato di partecipanti, tra cui la maggior parte degli stakeholders di riferimento nell’ambito delle telecomunicazioni mondiali. Tre quarti di questi sono arrivati dall’Europa, con una forte partecipazione italiana e polacca, e il resto dall’Africa, dalle Americhe, dall’Asia e dall’Oceania.

Aziende, operatori, istituzioni, in un periodo di evidente difficoltà economica globale, si sono confrontati e interrogati sulla sostenibilità finanziaria di ulteriori investimenti nelle reti di telecomunicazione in un’ottica d’integrazione con gli altri comparti di mercato e alla luce delle ultime novità tecnologiche.

“Il simposio Network 2012 ha voluto coinvolgere tutte le categorie operanti nel settore delle telecomunicazioni e nell’Ict come: utenti, aziende, istituzioni e addetti del settore IT – ha affermato Maurizio Mayer, presidente di Aict – Si è voluto dar vita ad un tavolo di confronto per investigare e raccogliere le diverse sfide nella costruzione dei network idonei alla nuova e-Society, al fine di trovare soluzioni verso una crescita sempre più redditizia per l’impresa e per il mercato in generale”. “Si tratta di un evento che è arrivato al momento giusto – ha continuato Mayer – in cui il rapporto tra Economia e Telecomunicazioni è stato uno dei focus centrali da cui partire. È stato importante avere l’occasione di riflettere sul ruolo delle Tlc nella ripresa e sull’impatto di questo comparto sull’economia globale, soprattutto viste le criticità sul lato dei consumi e della domanda”.

Francesco Matera, general chair della manifestazione e ricercatore della Fondazione Bordoni (Fub), nel suo intervento inaugurale ha voluto sottolineare che “l’obiettivo della conferenza è stato proprio quello di contribuire in maniera significativa allo sviluppo di temi centrali per la Digital Agenda europea, aprendo le porte ai ricercatori, agli scienziati e a tutti coloro che negli anni si sono appassionati al progresso tecnologico e culturale”.

Anche la Pubblica amministrazione è stata coinvolta nel dibattito. Emilio Frezza, Direttore del Dipartimento Risorse tecnologiche e Tlc del Comune di Roma, ha affermato: “Per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini e alle imprese c’è bisogno di efficienza amministrativa, implementazione dei sistemi avanzati d’informazione e comunicazione così da aumentare la trasparenza e le potenzialità dei sistemi Ict”. Sono poi molti i comuni e le province italiane che, oltre ad offrire diversi servizi IT, stanno aprendo zone pubbliche di wi-fi gratuito, in risposta alla grande richiesta da parte del cittadino. Ne è stata testimonianza l’intervento di Gian Paolo Manzella, Direttore del Dipartimento per l’Innovazione e l’Impresa della Provincia di Roma.

Le aziende operatrici del settore hanno invece voluto sottolineare l’importanza di reti a banda larga in grado di supportare il grande traffico dati che giorno dopo giorno cresce sempre di più. Si pensi che circa il 70% degli utenti di rete nei mercati emergenti è mobile, mentre alla fine del 2012 saranno stati venduti 100 milioni di tablet. In particolare in Europa si fa sempre più forte la richiesta da parte dei cittadini di una diffusa disponibilità di connessioni ultraveloci.

Un “Network del Futuro” è stato quindi il tema centrale del Simposio, che non si è limitato a “localizzarsi” a Roma ma che ha coinvolto, grazie alla tavola rotonda online, anche i non partecipanti al simposio permettendo loro di interagire con esso sui temi di maggior rilievo, come la diffusione della banda larga, l’internet delle cose, il cloud computing, i progetti per lo sviluppo di un “Pianeta verde”, ormai presenti sui tavoli di lavoro delle istituzioni mondiali.

Il ”backhauling”, cioè l’insieme delle connessioni delle stazioni radio base con la rete, costituirà un altro aspetto critico, in quanto ha un incidenza altissima sui costi della rete complessiva (fino al 40%); per cui ponti radio ad alta frequenza e soprattutto connessioni in fibra ottica assumeranno un ruolo fondamentale. Anzi sarà proprio il wireless a stimolare la posa della fibra, che altrimenti non risulta sostenibile in questo momento per altri tipi di utilizzo considerando la sproporzione tra domanda di banda e ricavi ottenibili.

Nel tirare le somme sui risultati della manifestazione Mayer ha sottolineato come “questo convegno abbia mostrato in modo incontrovertibile che i ricercatori di tutto il mondo stanno indirizzando e concentrando i propri studi proprio nelle direzioni richieste attualmente dal mercato. Si veda a tale proposito il gran numero di memorie riguardanti sotto vari aspetti la tematica wireless. Sta ora a operatori, costruttori e regolatori tenerne conto ed avviare un’efficace e rapida implementazione delle soluzioni individuate”.

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