È sceso del 22% l’utile netto di Microsoft nell’ultimo trimestre rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando da 5,7 a 4,47 miliardi di dollari, una débâcle dovuta al generale calo della domanda di personal computer e alla crescita troppa lenta del business legato ai software.
Lo ha annunciato la stessa società, specificando che i dati fanno riferimento al trimestre fiscale conclusosi il 30 settembre. La company fondata da Bill Gates ha aggiunto che, nello stesso arco di tempo, le entrate sono diminuite dell’8%, arrivando a toccare i 16 miliardi di dollari. Secondo gli esperti, il calo del fatturato è legato al lancio del nuovo sistema operativo Windows 8, previsto per il 26 ottobre: l’attesa avrebbe temporaneamente frenato le vendite dei pc.
Ma, se questa reazione da parte del mercato era sostanzialmente prevedibile, gli analisti sono rimasti invece sorpresi dai passi indietro compiuti dal colosso di Redmond in altri comparti, tra cui la divisione per la vendita di software per i server. In questa divisione le entrate nell’ultimo trimestre sono cresciute solo dell’8%, una cifra più bassa rispetto ai trimestri precedenti e, secondo gli osservatori, un segnale che le aziende stanno tagliando le spese per la tecnologia informatica.
La società guidata da Steve Ballmer ha sostenuto che il rallentamento degli affari nella divisione server è dovuta alle modalità di acquisto di software Microsoft da parte delle grandi aziende: ultimamente Redmond ha spinto per chiudere contratti a lungo termine, che prevedono vari servizi e aggiornamenti automatici del software, ma questo automaticamente impedisce che si registrino picchi nelle vendite quando esce un nuovo prodotto.
La situazione di Microsoft si inserisce in un contesto già ampiamente negativo per i players del comparto pc: come hanno rilevato di recente le società di ricerche Gartner e Idc, le vendite di personal computer da luglio a settembre sono crollate di oltre l’8% rispetto all’anno precedente, il calo più significativo mai registrato dal 2001.