Su un desktop aziendale su otto gira il criticato sistema operativo
Windows Vista di Microsoft lanciato 28 mesi fa. A dirlo il rapporto
di Forrester Research, secondo il quale anche il Mac OS X di Apple
ha fatto passi avanti negli ultimi mesi, in parte ai danni di
Windows Xp, che però domina ancora largamente la scena nelle
installazioni sui personal computer aziendali. Tendenza, questa –
secondo le previsioni di Forrester – destinata ad una drastica
inversione fin dall’autunno, quando sono previsti i rilasci sia
di Windows 7, sia di Mac OS X 10.6, meglio conosciuto come Snow
Leopard.
Nello specifico secondo la società d’analisi alla fine di marzo
2009 Vista è salito all'11,9%, rispetto al 7,3% che aveva
raggiunto nel luglio 2008. “La sua crescita nelle aziende
all'inizio è stata molto lenta, come per tutte le precedenti
versioni di Windows, ma ora è regolare e sicura”, scrive
l'analista di Forrester Research Benjamin Gray. I dati del
rapporto sembrano confermare una precedente analisi di Forrester
secondo cui, nonostante la cattiva reputazione di Vista, gli IT
manager europei e nord-americani stanno lentamente acquisendo
fiducia nel sistema operativo di Microsoft. “Le aziende che hanno
adottato o stanno adottando Vista come standard sono confortate dal
fatto che questo investimento si ripagherà grazie alla forte
compatibilità con Windows 7”. Nel complesso, Windows continua a
detenere una quota praticamente monopolistica dei desktop
aziendali, il 96,2%, anche se in leggerissimo calo rispetto al
96,8% del luglio 2008. La parte del leone, come accennato, è
ancora di Xp, con una quota dell'86%. “È un OS che non se ne
vuole andare – scrive Gray -, nonostante i segni di un'età
ormai molto avanzata”.
Benché l'uso di Xp continui lentamente a diminuire, Forrester
si aspetta che la maggior parte dei suoi clienti continuerà ad
usarlo finché si sente pronta a passare direttamente a Windows 7.
“E questo nonostante la Sp2 di Xp sia già entrata nella fase di
extended support, e nonostante la Sp3 ci entrerà tra esattamente
un anno”. Quanto a Mac OS X, la sua quota sui desktop aziendali
è salita al 3,6%, rispetto al 2,7% del luglio 2008. “Questa
crescita è già impressionante di per sé, figuriamoci se Apple si
decidesse a definire una strategia per il mercato aziendale, cosa
che sembra proprio non aver intenzione di fare”, sottolinea Gray.
Il report – che si basa su un campione di 85.000 personal
computer desktop in 2.600 aziende – oltretutto rimarca che la quota
del Mac OS è sottostimata, perché i non pochi Mac che durante le
ore di lavoro utilizzano Xp in modalità di virtualizzazione, nelle
statistiche sono contati come macchine Windows. “Al momento molte
aziende sono in una fase di stand-by, in attesa del rilascio di
Windows 7 e di Snow Leopard: ci aspettiamo che le grandi aziende
inizieranno a implementare Windows 7 tra la fine del 2010 e
l'inizio del 2011, e molti di questi progetti saranno 'big
bang', perché sono numerose le imprese che hanno sospeso gli
aggiornamenti del software a causa delle recessione
economica”.
Oltre ai dati la società d’analisi dà anche qualche curiosità,
come il fatto che Windows 2000 detiene ancora una quota
dell'1,2%, mentre altre versioni non specificate di Windows
rappresentano un altro 1%. Per quanto riguarda Linux, invece, il
sistema operatore open source dimostra ulteriormente di non essere
riuscito a conquistare nemmeno marginalmente il mercato aziendale:
la sua quota, in costante calo, è scesa allo 0,1%, “anche se –
conclude Gray – ora ha qualche speranza in più grazie ai thin
client e ai netbook”.