MOTORI DI RICERCA

iStella, Renato Soru lancia la sfida a Google

Il patron di Tiscali battezzerà a novembre un motore di ricerca in salsa wiki: tutti gli utenti potranno contribuire ad accrescerlo, inserendo i propri materiali di studio o documenti storici

Pubblicato il 23 Ott 2012

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Renato Soru, il patron di Tiscali, è pronto a lanciare il prossimo novembre iStella, un nuovo motore di ricerca che sfiderà Google in Italia. Non sarà il primo motore di ricerca nazionale: attualmente ce ne sono molti che si affiancano a Google e ottengono anche buoni risultati nel web “domestico”.

iStella analizzerà 3 miliardi di pagine: tutti i siti tricolore e quelli stranieri più amati dagli italiani. Il progetto punta poi a coinvolgere fondazioni, enti pubblici e privati per portare i loro archivi sul web. Il motore di ricerca avrà una struttura wiki: tutti gli utenti potranno contribuire ad accrescerlo, inserendo i propri materiali di studio o documenti storici.

Ogni tentativo si scalzare Google dal suo inossidabile primato come motore di ricerca finora è fallito. Ci aveva provato nei mesi scorsi Massimo Marchiori, il matematico padovano i cui lavori erano stati oggetto di studio da parte di Larry Page e Sergey Brin per il loro algoritmo del Page Rank (il sistema di valutazione delle pagine internet in funzione della loro visibilità nelle ricerche degli utenti). La creatura di Marchiori, Volunia, si è spenta poco dopo la nascita.

Soru però non è proprio un neofita del web. Conosciuto soprattutto per aver fondato la società di telefonia Tiscali nel 1998, è in contatto già dal 1996 con i primi studiosi che partorirono l’idea di un motore di ricerca (Google nascerà un anno dopo). I giovanissimi Giuseppe Attardi, Domenico Dato e Antonio Gulli crearono in quell’anno Arianna, che andava più veloce del competitor americano Altavista. Finanziati da Soru, misero a punto nel 1999 IXE, un sistema di ricerca che cominciava a guadagnare consensi in Europa e che, proprio per questo, fu rilevato da Big G per dieci milioni di dollari.

Richiamato alle armi il vecchio team, Soru si è rimesso all’opera, perché “non possiamo lasciare il web a Google”. Soru rivendica le differenze dal gigante di Mountain View: “Primo, tutti possono partecipare aggiungendo documenti. Secondo, nessuno viene tracciato quando effettua delle ricerche. Terzo, i risultati delle ricerche saranno obiettivi e non profilati in basi ai nostri precedenti comportamenti. Quarto, la popolarità non è tutto, se uno cerca Dante Alighieri e per qualche motivo una pizzeria Dante Alighieri ha molto successo, da noi troverete sempre primo l’omonimo Istituto. Quinto, i tre miliardi di pagine che scarichiamo, saranno gratis a disposizione di chiunque voglia fare studi sul web italiano”.

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