Si fa più concreto il rischio multa per Microsoft. L’Antitrust Ue, dopo aver aperto l’inchiesta a metà luglio, è giunta alla conclusione “preliminare” che Redmond “non ha rispettato gli impegni vincolanti” presi con Bruxelles per consentire ai consumatori di scegliere il browser. La Commissione europa ha inviato una lettera per informare la società, precisando che “l’invio della comunicazione non pregiudica l’esito finale dell’indagine”. Microsoft ora può rispondere inviando alle Ue le sue osservazioni entro quattro settimane ed eventualmente richidere un’audizione all’Antitrust.
Il commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia Almunia ha ricordato che “la Commissione Ue ha il potere di imporre multe e le società hanno il diritto di difendersi, per questo oggi non posso anticipare quali saranno le decisioni che prenderemo”. “Ascolteremo attentamente la reazione di Microsoft alle nostre obiezioni e, se queste saranno confermate, valuteremo quale sarà la multa adeguata – ha sottolineato il commissario – ma ora non siamo ancora a questo punto”. Le soluzioni consensuali tra Bruxelles e le società, che evitano lunghi procedimenti e multe, ha però avvertito Almunia, “funzionano solo se queste rispettano gli impegni presi”.
Microsoft dal canto suo ha dichiarato di essersi mobilitata subito, per affrontare la questione del browser web, assicurando che un evento simile non accadrà più. ”Appena ce ne siamo resi conto, ci siamo mobilitati subito per affrontare questo problema – ha chiarito Redmond in una nota – Sebbene ciò sia stato il risultato di un errore tecnico, ci prendiamo, comunque, la responsabilità di quanto è accaduto”.
“Ci scusiamo profondamente per questo errore e continueremo a collaborare appieno con la Commissione europea”, conclude Microsoft.
Microsoft si era impegnata nel dicembre 2009 a fornire agli utenti dei suoi computer una schermata di scelta per il browser di navigazione su internet, che prima era impostato in modo predefinito a vantaggio di Internet Explorer.
Con l’introduzione di Windows 7 Service Pack 1 nel febbraio 2011, però, la possibilità di scelta è scomparsa, a differenza di quanto dichiarato nei rapporti annuali che il gigante informatico era obbligato a presentare a Bruxelles. Nella sua lettera di obiezioni, la Commissione Ue sottolinea come “da febbraio 2011 a luglio 2012, milioni di utenti Windows” non hanno avuto il ballot screen.
Un fatto, questo, sottolinea l’Antistrust Ue,”riconosciuto” dalla stessa Microsoft, che a luglio aveva presentato le sue “scuse” e si era difesa sostenendo si fosse trattato di un “errore tecnico”.
Già allora Almunia aveva avvertito che se le accuse fossero state confermate ci sarebbero state “serie conseguenze per Microsoft”, con “sanzioni” pecuniarie che possono raggiungere anche il 10% del fatturato annuo.
E’ la prima volta che gli impegni vincolanti in materia di Antitrust presi con l’Ue non sono stati rispettati. Risale al 2004, quando il commissario alla concorrenza era Mario Monti, la prima multa dell’Ue a Microsoft, da 497 milioni di euro.