La Procura di Roma apre un fascicolo sul progetto Cloud Italia che porterà alla realizzazione del Polo Strategico nazionale (Psn). La decisione a seguito di un esposto di Raphael Raduzzi, ex deputato 5 Stelle oggi nel Gruppo Misto-Alternativa in Commissione Bilancio, nel quali si cita un articolo del Fatto Quotidiano dello scorso settembre dove veniva riferito di “pressioni” del Mef sul Poligrafico per non partecipare al bando per la realizzazione del Psn.
Nell’esposto Raduzzi riporta il contenuto dei messaggi telefonici tra un top manager del Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipzs) e un altro interlocutore su una chiamata ricevuta dal gabinetto del Mef con chiara finalità di “bloccare la partecipazione al bando della società pubblica”.
Il Poligrafico, che si sarebbe presentato in cordata con Fastweb, si era effettivamente ritirato dalla gara ma precisando che la scelta era stata autonoma. “Nel corso degli ultimi due mesi si sono svolti dei colloqui tra Poligrafico e Fastweb orientati a valutare in via esplorativa la fattibilità di una partecipazione congiunta all’iniziativa del Polo Strategico Nazionale – spiegava in una nota diramata a settembre in risposta all’articolo de Il Fatto- A seguito degli approfondimenti svolti all’interno di un apposito gruppo di lavoro, il Poligrafico, nel quadro della sua autonomia gestionale, ha ritenuto che non sussistessero le condizioni per sottoporre una proposta congiunta al Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, essenzialmente sulla base della diversa visione circa le eventuali collaborazioni con partner internazionali. Ragione per cui le conclusioni cui giunge il quotidiano risultano differenti dalla realtà dei fatti.
Chi ha proseguito invece è Fastweb che lo scorso 2 novembre ha presentato con Engineering una manifestazione di interesse per la realizzazione del Psn.
In caso di aggiudicazione, Fastweb e Engineering prevedono la costituzione di una newco a cui farebbe capo la realizzazione e gestione del Psn secondo un modello di partenariato pubblico privato.
Le tre cordate italiane
Salgono dunque a tre le cordate nazionali: oltre all’ultima arrivata costituita da Fastweb ed Engineering ci sono quelle costituite rispettivamente dal quartetto Tim-Cdp-Sogei-Leonardo e dall’accoppiata Almaviva-Aruba che avevano già formalmente sottoposto le proprie proposte. Si è invece ritirato dalla partita – almeno per ora – il Consorzio Cloud Italia composto dalle sei società Seeweb, Sourcesense, Infordata, Babylon Cloud, Consorzio Eht e Netalia, che aveva inizialmente depositato al Ministro dell’Innovazione la propria manifestazione di interesse. Il consorzio di riserva di “conoscere le determinazioni del governo sulle procedure di assegnazione” e quindi non si esclude possa tornare in ballo in un secondo momento.
La roadmap
Nei giorni scorsi in audizione in commissione Trasporti alla Camera, la sottosegretaria alla Transizione digitale, Assuntela Messina ha dettagliato la roadmap del piano Italia Cloud.
“Procediamo nel solco di un cronoprogramma dettagliato di interventi individuati nel Pnrr e allo stato pienamente rispettato – ha spiegato – Entro i primi giorni del 2022 prevediamo di poter pubblicare il bando di gara per l’assegnazione del Polo strategico nazionale. Entro la fine del 2022 prevediamo il collaudo della Infrastruttura. Tra la fine del 2022 e il 2025 prevediamo di completare la migrazione dei dati”.
Cos’è Il Psn
La creazione di un Polo Strategico Nazionale è condotta dal Dipartimento per la trasformazione digitale. L’infrastruttura sarà gestita da un operatore economico selezionato attraverso l’avvio di un partenariato pubblico-privato ad iniziativa di un soggetto proponente.
Come indicato nella Strategia Cloud Italia il Polo sarà distribuito geograficamente sul territorio nazionale presso siti opportunamente identificati, per garantire adeguati livelli di continuità operativa e tolleranza ai guasti.
Obiettivo del Polo Strategico Nazionale è di ospitare i dati ed i servizi critici e strategici di tutte le amministrazioni centrali (circa 200), delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) e delle principali amministrazioni locali (Regioni, città metropolitane, comuni con più di 250 mila abitanti).
Le amministrazioni interessate ai servizi del PSN, anche sulla base dei risultati del Censimento condotto da AgID nel 2020, sono state suddivise in tre gruppi.
- Il primo gruppo è costituito da 95 pubbliche amministrazioni centrali di classe B (secondo la classificazione di AgID) e 80 ASL (indicate dal PNRR) e include amministrazioni che devono essere migrate con urgenza perché operanti infrastrutture considerate insicure e critiche. Per questo gruppo il percorso di migrazione è prioritario, ed è stata fatta un’ipotesi di dimensionamento del fabbisogno di infrastrutture informatiche. Il Gruppo 1 è stato identificato come gruppo prioritario oggetto della migrazione, sul quale è stata fatta un’ipotesi di dimensionamento del fabbisogno di infrastrutture IT.
- Il secondo gruppo riguarda 13 pubbliche amministrazioni centrali di categoria A (secondo la classificazione di AgID) che dispongono di infrastrutture sufficientemente sicure e quindi in grado di erogare servizi strategici in autonomia. Possono utilizzare i servizi erogati dal Psn in funzione delle loro esigenze.
- Il terzo gruppo è composto da 93 pubbliche amministrazioni centrali di categoria B con una domanda non significativa di infrastrutture informatiche e dalle principali amministrazioni locali.
Tutte le amministrazione degli altri gruppi potranno scegliere di utilizzare il PSN. Nell’ambito del Pnrr, le 200 amministrazioni centrali e le ASL potranno ricevere un contributo per completare la migrazione.