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Twitter, si apre l’era Agrawal: tre i top manager chiave

Il nuovo ceo dà il via alla riorganizzazione: Kayvon Beykpour, Bruce Falck e Nick Caldwell rispettivamente alla guida delle unit Consumer, Revenues e Core Tech. “Riassetto necessario per garantire maggiore velocità ed efficienza operativa”

Pubblicato il 06 Dic 2021

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In Twitter si apre l’era Agrawal. Il ceo ha annunciato una ristrutturazione aziendale che vedrà due alti dirigenti lasciare l’azienda. Tre i manager chiave che affiancheranno Parag Agrawal: Kayvon Beykpour, Bruce Falck e Nick Caldwell. Beykpour sarà responsabile della unit Consumer mentre Falck e Caldwell gestiranno rispettivamente i team di Revenues e Core Tech.

Lasceranno invece l’azienda a marzo l’attuale Chief Design Officer, Dantley Davis, e Michael Montano, Engineering Lead di Twitter; nel frattempo resteranno come consulenti.  

Davis, in particolare, è entrato nell’azienda nel 2019, e secondo il New York Times è stato uno dei promotori dei grandi cambiamenti interni all’azienda negli ultimi anni, volti a rendere Twitter meno stagnante. Tuttavia, alcuni impiegati della compagnia non hanno gradito alcune delle modifiche introdotte da Davis, come la richiesta da parte dei superiori di criticarsi l’un l’altro in determinate occasioni.

Secondo Twitter, il riassestamento interno servirà a “garantire una maggiore chiarezza di responsabilità, velocità ed efficienza operativa” tra i ranghi dell’azienda.

Il cambio al vertice di Twitter

Lo scorso 29 novembre Jack Dorsey si è dimesso ceo di Twitter e al suo posto è arrivato Parag Agrawal.

Jack Dorsey lescerà il cda a maggio 2022 dopo 16 anni. Sedici anni di alti e bassi. Nel 2008, infatti, Dorsey era stato già allontanato dalla direzione generale del gruppo dal Cda che contestava la sua gestione del gruppo. Nel 2015 era tornato a guidare l’azienda riportando nel 2018 la società di San Francisco alla redditività. Ma nonostante i risultati ottenuti, la gestione di Dorsey era tornata ad essere criticata per la sua difficoltà a monetizzare l’audience e per la sua gestione ‘part time’ di Twitter e di Square, l’azienda di servizi finanziari che ha fondato nel 2009. Già l’anno scorso il fondo Elliott, azionista di Twitter, sostenendo che Dorsey non stava consacrando abbastanza tempo alle due società aveva provato a far sostituire Dorsey alla guida del gruppo.

Parag Agrawal è solo l’ultimo talento di origine indiana a ritrovarsi alla guida di un gigante tecnologico statunitense. A differenza del suo predecessore, il co-fondatore della piattaforma di micro-blogging Jack Dorsey, Agrawal ha goduto fino a ieri di un ruolo di profilo molto più di basso in azienda: basti pensare che può contare su appena 24.000 follower, rispetto ai quasi sei milioni di Dorsey. Agrawal è anche l’ultima star nata in India scelta per dirigere un’importante azienda tecnologica con sede negli Stati Uniti, dopo nomi del calibro di Sundar Pichai, ceo di Alphabet, e Satya Nadella, ceo di Microsoft.

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