Si va verso la la Cigs a rotazione nella vertenza fra Nokia Siemens Networks e sindacati. Dopo un tira e mollla di quattro mesi, si va verso il ritiro del piano di esuberi annunciatio dall’azienda per 445 dipendenti del gruppo e il varo della Cigs a rotazione. Fim, Fiom e Uilm fanno sapere che “è stata definita con il management aziendale e corporate un’intesa di massima, tesa a salvaguardare i lavoratori a fronte dell’azine unilaterale di licenziamenti collettivi”. Fim, Fiom e Uilm saranno convocati lunedì al ministero del Lavoro per sottoscrivere l’accordo.
L’ipotesi di accordo, secondo i sindacati, prevede il ritiro della procedura di licenziamenti; apertura della procedura di Cigs per crisi per 12 mesi, mobilità volontaria e incentivata; la Cigs a rotazione avrà modalità e tempistiche tali da garantire rientri certi; per i lavoratori sospesi in Cigs, sostegno al reddito. Per quanto riguarda le incentivazioni all’esodo, si sono definite significative condizioni migliorative.
“Il confronto con l’azienda è stato molto complicato, perché il 15 ottobre abbiamo siglato un verbale di mancato accordo – dice Marcello Scipioni, segretario della Fiom a Milano – l’azienda aveva propoosto la cassa integrazione a zero ore, una soluzione inaccettabile per noi, perché è l’anticamera dei licenziamenti. Abbiamo continuato a spingere per il mantenimento dei posti di lavoro con la Cigs. Abbiamo ottenuto un nuovo accordo, che garantisce la cassa integrazione a rotazione all’80% dello stipendio, rientri certi per tutti i dipendenti coinvolti per un anno, che dovrebbe partire dal primo novembre”. Resta sul tavolo il futuro dell’azienda dopo la fine della Cigs, in particolare il futuro del sito di Cassina de’ Pecchi, che occupa il grosso dei dipendenti. Nel dettaglio, Nsn si impegnerà a chiedere domanda di Cigs per i 445 addetti, di cui 373 a Cassina de’ Pecchi, 44 a Roma, 20 a Catania a 8 a Napoli.
Sulla stessa linea Cristian Gambarelli, segretario Fim di Milano: “Siamo soddisfatti soprattutto perché siamo risuciti a far sedere al tavolo l’azienda che si è impegnata a cercare una ricollocazione per tutti i dipendentie – dice il sindacalista – Non era un risultato scontato, adesso nei prossimi 12 mesi l’azienda ha dato il suo impegno a ricercare nuove opportunità per tutti”.
Sulla stessa linea della Fim anche Enrico Azzaro, della segreteria Uilm: “Nei prossimi 12 mesi l’azienda resta una grossa multinazionale globale – dice – alla scadenza della Cigs a fine 2013 resta la preoccupazione sul futuro della permanenza di Nokia Siemens Networks in Italia. Di fatto, il piano di esuberi è stato differito di un anno, resta l’incognita sul futuro. Il sindacato si impegna a monitorare la situazione”.
Il piano originario di ristrutturazione riguardava 580 dipendenti in Italia, pari al 53% del personale. Visto che i licenziamenti riguardavano 445 dipendenti, ciò significa che nel frattempo 135 addetti hanno aderito al piano di esodo incentivato.
Nokia Siemens Networks ha annunciato il 23 novembre scorso che avrebbe avviato un’importante ristrutturazione globale, avendo focalizzato le proprie attività sul “mobile broadband” e sui servizi.
Il 4 maggio scorso Nokia Siemens Networks Italia ha informato i propri dipendenti in Italia, nell’ambito del piano di comunicazione relativo alla ristrutturazione globale, dell’annuncio alle rappresentanze sindacali dell’obiettivo di riduzione del personale nell’ordine di circa 580 posizioni.