Stellantis ha definito la sua strategia software per l’uso di piattaforme tecnologiche di nuova generazione, partendo dalle funzionalità già esistenti dei veicoli connessi per trasformare il modo in cui i clienti andranno ad interagire con quest’ultimi, generando approssimativamente 20 miliardi di euro di ricavi incrementali entro il 2030.
Una strategia, cinque pilastri
Più nello specifico, Stellantis farà crescere la sua attività di software e servizi connessi tramite cinque pilastri chiave: Servizi e abbonamenti, Funzionalità On-Demand, Servizio dati e servizi dedicati alle flotte, Politica dei prezzi e valore di rivendita, Conquista del cliente, fidelizzazione nell’assistenza e vendita incrociata.
Oggi, Stellantis vanta 12 milioni di auto connesse “monetizzabili” a livello globale. Entro il 2026, si prevede una crescita fino a 26 milioni di veicoli e circa 4 miliardi di euro di ricavi. Entro il 2030, si raggiungeranno 34 milioni di veicoli e circa 20 miliardi di euro di ricavi annuali. Sfruttando le proprie capacità di raccolta dati, Stellantis lancerà nel 2022 un programma assicurativo basato sull’uso, offerto attraverso le proprie divisioni finanziarie captive in Europa e in Nord America, con l’intenzione di espanderlo poi a livello globale.
Il risultato, si legge in una nota, è un considerevole ampliamento delle opzioni a disposizione dei clienti per aggiungere funzionalità e servizi innovativi, tramite aggiornamenti over-the-air (Ota), mantenendo i veicoli attuali stimolanti e aggiornati, anche a distanza di anni dalla loro costruzione.
“Le nostre strategie di elettrificazione e software supporteranno la trasformazione per diventare un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile, sfruttando la crescita aziendale associata con funzionalità e servizi over-the-air e offrendo la migliore esperienza ai nostri clienti”, ha affermato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis. “Con le tre nuovissime piattaforme tecnologiche basate sull’intelligenza artificiale in arrivo nel 2024, implementate sulle quattro piattaforme di veicoli Stla, sfrutteremo la velocità e l’agilità associate al disaccoppiamento dei cicli hardware e software”.
Stellantis programma di investire oltre 30 miliardi di euro entro il 2025 per effettuare la sua trasformazione nell’ambito del software e dell’elettrificazione.
Tre nuove piattaforme tecnologiche in arrivo nel 2024
Con un lancio previsto nel 2024, le tre nuove piattaforme saranno distribuite, su scala, sulle quattro piattaforme di veicoli di Stellantis nei due anni successivi.
Il cuore della trasformazione in servizi “customer-centric” è la nuova architettura elettrica/elettronica (E/E) e software, Stla Brain, con una capacità completamente “over the air” con 30 moduli indirizzati ed è molto più flessibile rispetto ai 10 moduli attuali. È una strtuttura orientata ai servizi completamente integrata con il cloud, che collega le centraline di controllo elettroniche all’interno del veicolo con il computer centrale ad alte prestazioni (Hpc) dell’auto tramite dati ad alta velocità. Interrompe il legame odierno tra le generazioni di hardware e software, consentendo agli sviluppatori software di creare e aggiornare rapidamente funzioni e servizi senza attendere il lancio di un nuovo hardware. Questi aggiornamenti Ota riducono drasticamente i costi per i clienti e per Stellantis, semplificano la manutenzione per l’utente e mantengono i valori residui del veicolo.
Stla SmartCockpit, creato su Stla Brain,si integrerà perfettamente con le vite digitali degli occupanti del veicolo per creare un “terzo spazio” personalizzabile. Gli studi dimostrano che i clienti trascorrono in media nei loro veicoli quattro anni di vita e questo dato continua a crescere. Stellantis SmartCockpit, alimentato dalla joint venture Mobile Drive tra Stellantis e Foxconn, offre applicazioni basate sull’Intelligenza Artificiale quali la navigazione, l’assistenza vocale, il mercato dell’e-commerce e i servizi di pagamento.
Ad oggi, Stellantis ha fornito più di 6 milioni di aggiornamenti over-the-air ai suoi veicoli, e intende offrire almeno nuove versioni trimestrali entro il 2026. Al momento, i veicoli connessi Stellantis forniscono più di tre trilioni di data point, generando informazioni che possono essere gestite in modo tempestivo ed utilizzabili. Gli ingegneri di Stellantis si basano su questa conoscenza per abbreviare il ciclo di miglioramento continuo del veicolo, aumentando la soddisfazione del cliente, con l’obiettivo di generare 1,1 miliardi di euro in efficienze entro il 2030.
La partnership con Foxconn sui semiconduttori
In questo contesto, Stellantis ha stipulato la stipula di un memorandum d’intesa non vincolante con Foxconn per ampliare la partnership e avviare la progettazione di una famiglia di semiconduttori, con l’obiettivo di supportare Stellantis e i clienti terzi.
“La nostra trasformazione in termini di software sarà alimentata da partner eccellenti, provenienti da diversi settori e con diverse specializzazioni”, afferma Tavares. “Con Foxconn, puntiamo a creare quattro famiglie di chip che copriranno più dell’80% delle nostre necessità di semiconduttori, contribuendo a modernizzare significativamente i nostri componenti, ridurre la complessità e semplificare la catena di approvvigionamento. Questo aumenterà anche la nostra capacità di innovare più velocemente e costruire prodotti e servizi ad un ritmo rapido”.
La partnership sosterrà le iniziative di Stellantis per ridurre la complessità dei semiconduttori, progettare una nuova famiglia di semiconduttori costruiti appositamente per supportare i veicoli Stellantis, e fornire capacità e flessibilità in questo settore di crescente importanza in quanto i veicoli diventano sempre più definiti dai software.
La partnership sfrutterà il know-how di Foxconn, le capacità di sviluppo e la catena di fornitura nel settore dei semiconduttori, così come l’esperienza espansiva di Stellantis nel settore automobilistico e la sua significativa portata come cliente principale dell’impresa.
E la Bei supporta l’automative italiano con 30 milioni di euro
Nel frattempo, la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) ha concesso un prestito di 30 milioni di euro a Sapa, società italiana attiva nel mercato della manifattura di componenti plastici innovativi e sostenibili per l’industria dei trasporti leggeri e pesanti. Lo scopo è di sviluppare componenti stampati a iniezione caratterizzati da un minor peso e con un maggiore uso di materiale riciclato e biologico, lo sviluppo e installazione di tecnologie produttive digitali, nonché l’installazione di pannelli fotovoltaici nelle sedi Sapa in Italia e in Polonia.
Il prestito della banca dell’Ue è sostenuto da una garanzia del Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis) – il pilastro principale del Piano di investimenti per l’Europa – nell’ambito del quale la Bei e la Commissione europea collaborano come partner strategici per la realizzazione di operazioni finanziarie da parte della stessa Bei volte a rilanciare la competitività dell’economia europea.
L’operazione finanziaria incontra gli obiettivi trasversali della Bei tramite l’Azione Climatica e la Sostenibilità Ambientale, compreso lo sviluppo di zone di coesione quali, la Campania in Italia e la Slesia in Polonia. Si stima che l’implementazione del nuovo ecosistema di ricerca e sviluppo porterà all’assunzione di circa 300 persone al termine dell’orizzonte di progetto. In aggiunta, il progetto è in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul Clima e i target della Bei per lo sviluppo di prodotti a basso impatto ambientale, efficienti e appartenenti al modello di business circolare.
La Banca Europea per gli Investimenti prevede che uno sviluppo verde e digitale di Sapa avrà un impatto positivo a livello di sostenibilità ambientale, attraverso la fornitura di componenti realizzati con materiali a minore peso, provenienti da risorse riciclate o che possano essere a loro volta riutilizzati a numerosi produttori di auto globali. I benefici si tradurranno in maggior sostenibilità, economia circolare dei materiali, ed efficienza delle risorse.