Obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari. Il Coreper II (comitato del rappresentanti permanenti della Ue) ha dato parere positivo alla richiesta dell’Italia di estendere la e-fattura anche per i contribuenti in regime di flat tax che operano nel B2B e B2C, quindi per chiunque effettura cessione di beni e servizi.
Ora la palla passa al Consiglio Ue per l’autorizzazione definitiva e la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Ue.
Ci sarà comunque bisogno di un ulteriore provvedimento per far scattare l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari. Il Governo Draghi sarebbe intenzione ad utilizzare la delega fiscale.
L’obbligo della fattura elettronica per le partite Iva in flat tax dovrebbe scattare nel 2022 e interesserà circa 1,5 milioni di contribuenti.
Con l’estensione dell’obbligo il governo avrà in mano un ulteriore strumento per monitorare l’evasione fiscale.
I dati del Mef
Secondo i dati del Mef, nei primi otto mesi è cresciuto complessivamente del 20,1% rispetto allo stesso periodo del 2020, balzando di 321 miliardi. L’incremento è stato più significativo per le persone fisiche (+21,1%) rispetto alle persone non fisiche (+20,0%). Il mese di agosto ha fatto registrare una crescita del 19,4%. L’incremento mensile è stato maggiore per le persone non fisiche (+19,8%) rispetto alle persone fisiche (+13,5%).
I maggiori aumenti percentuali di imponibile sono stati registrati dalle Costruzioni (+33,4%) e dall’Attività manifatturiera (+29,0%). Al contrario i settori delle Organizzazioni ed organismi extraterritoriali (-91,4%) e le attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico – che includono anche i condomini – (- 47,3%) hanno subito le perdite più pesanti.
A livello territoriale, gli incrementi più consistenti si sono registrati in Friuli Venezia Giulia e nella provincia Autonoma di Trento (+28,0%) mentre il Lazio è la regione che ha evidenziato la crescita minore (+0,7%).
Entrando nel dettaglio l’imponibile delle persone non fisiche mostra a agosto, un tasso di variazione positiva, per il totale delle attività, pari al 19,8%.
Per le attività chiuse si registra un incremento del 29,2%, mentre per le attività aperte del 14,3%.
L’imponibile fiscale delle persone fisiche presenta un tasso di variazione positivo e pari al 13,5%, la variazione dell’imponibile risulta positiva sia per le attività aperte (+13,3) sia per le attività chiuse (+13,9%).
La crescita delle persone non fisiche è stata complessivamente pari al 20,0%. La provincia autonoma di Trento ha registrato l’incremento maggiore pari al 28,7%, mentre il Lazio ha registrato una minima variazione positiva (+0,2%).
ll peso maggiore tra le regioni risulta quello della Lombardia (31,2%), che, nel periodo, ha segnato un incremento di imponibile pari al 19,3%, incidendo con un +6,1% sulla crescita totale (pari come visto a +20,0%).
ll Lazio è risultata la seconda regione per peso sul totale (14,0%), segnando, come già riportato, un piccolo aumento dell’imponibile pari allo 0,2%, con un’incidenza ininfluente sul totale. lnfine anche il peso dell’Emilia-Romagna è stato superiore al 10% (per l’esattezza 10,6%). Quest’ultima regione ha evidenziato nel periodo un aumento di imponibile pari al 24,8%, con un’incidenza del +2,5%.
Nel periodo considerato, l’imponibile delle persone fisiche rilevato trami- te la fatturazione elettronica è complessivamente cresciuto del 21,1%. La provincia autonoma di Bolzano ha subito il minor incremento (+9,8%), mentre Calabria e Molise hanno riportato un incremento pari al 25,2%.
ll peso maggiore tra le regioni risulta quello della Lombardia (19,4%), che, nel periodo, ha segnato una crescita di imponibile pari al 20,6%, incidendo con +4,0% sull’incremento totale (pari come visto a +21,1%). ll Veneto è risul- tata la seconda regione per peso sul totale (10,1%), segnando una crescita dell’imponibile pari al 19,0%, con un incidenza di +2,0% sul totale.