Quasi il 75% delle aziende fino a 5 addetti considera ormai la fatturazione elettronica essenziale per la digitalizzazione della propria azienda, dato che sale all’83% tra le Pmi che contano tra i 6 e i 20 dipendenti, ossia quelle che assicurano valori maggiori di fatture. Tra queste, infatti, il 46,1% registra mensilmente volumi compresi tra 10 e 100 fatture elettroniche inviate e ricevute, il 39,7% ne rileva tra le 100 e le 1000, mentre soltanto il 4,3% supera le 1000 fatture elettroniche al mese. Differente appare il quadro che riguarda le Pmi fino a 5 addetti, dove il 56,5% del campione registra tra le 10 e le 100 fatture elettroniche, mentre il 20,2% delle piccole aziende ne riporta meno di 10 e solo il 17% ne conta tra 100 e 1000.
Sono alcuni dei più significativi dati che emergono dalla survey svolta dal cloud provider italiano Aruba in collaborazione con Idc, società di market intelligence e advisory, che hanno voluto così indagare sul livello di adozione della fatturazione elettronica tra le piccole e medie imprese italiane (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO), coinvolgendo un campione di 300 Pmi di comparti industria, commercio, finanza, servizi professionali, servizi alla persona e pubblica amministrazione locale.
Quel che emerge, fra le varie evidenze, è che a far registrare volumi maggiori di fatture elettroniche sono le aziende che appartengono ai settori del commercio e dell’industria, oltre alla pubblica amministrazione. Meno prolifiche risultano, invece, le piccole organizzazioni del comparto bancario e assicurativo con il 50% delle aziende intervistate che dichiara di emettere e ricevere meno di 10 fatture elettroniche al mese.
Oltre l’obbligo di legge
Era il 1° gennaio 2019 quando l’obbligo della fatturazione elettronica veniva esteso, attraverso la Legge di bilancio 2018, a tutti i soggetti in possesso di partita Iva, ad eccezione di quanti operavano in regime dei minimi e forfettario. Oggi manca solo il via libera dell’Europa per la proroga fino al 31 dicembre 2024 della sua obbligatorietà, e per l’inclusione delle partite Iva in regime forfettario tra i soggetti a cui si potrà ora estendere l’adempimento. Davanti a queste prescrizioni, l’indagine rivela un dato interessante: l’utilizzo della fatturazione elettronica vada oltre l’obbligo di legge. È infatti il 46% delle Pmi a farne uso pur senza esserne obbligate, dato che cresce al 58% tra le aziende del settore finanza e al 76% nel settore dei servizi professionali.
Riguardo agli interlocutori principali, dall’indagine Aruba-Idc si scopre che oltre il 71% delle interazioni avviene con altre aziende, il 17% con privati cittadini e quasi il 12% con la pubblica amministrazione. In particolare, i comparti industria e commercio utilizzano la fatturazione elettronica quasi esclusivamente con altre aziende (oltre il 90%). finanza e servizi professionali e alla persona, pur utilizzando la fatturazione elettronica mediamente nel 60% dei casi per interloquire con altre imprese, registrano circa il 30% di interazioni con i privati cittadini, mentre sono soprattutto le amministrazioni locali ad utilizzare lo strumento verso la pubblica amministrazione (47%).
Facilità di condivisione, riduzione dei rischi, eco-sostenibilità
I benefici della fatturazione elettronica vengono, quindi, avvertiti in modo particolare dalle organizzazioni più strutturate, ma ci sono differenze significative tra i diversi settori: ‘la condivisione di fatture con clienti e fornitori’ viene, ad esempio, percepito come il principale vantaggio soprattutto dalle aziende del comparto industria (46%) e lo stesso vale per il commercio, dove riveste pari importanza anche la ‘riduzione dei rischi di errori manuali e di trasmissione’ (35%).
Semplificazione degli adempimenti fiscali ed eco-sostenibilità sono, invece, i vantaggi principali constatati dalle aziende appartenenti al settore dei servizi professionali (37%). Una percezione differente si registra nel settore finanza, che vede tra le utilità maggiori la ‘collaborazione più immediata con il commercialista’ e ‘l’eliminazione del costo della carta e degli archivi documentali’. Gli stessi plus riscontrati dalle aziende con un volume di fatture elettroniche più elevato.
“I traguardi raggiunti in questi tre anni dalla fatturazione elettronica sono encomiabili. Come si legge nell’atto della Commissione europea, l’Italia ha ‘pienamente conseguito’ gli obiettivi prefissati, riducendo i costi amministrativi delle imprese e consentendo loro un risparmio di tempo, spazio e sicurezza di archiviazione – ha commentato Gabriele Sposato, direttore marketing di Aruba –. Benefici riscontrati anche dalle Pmi italiane che hanno compreso come la fatturazione elettronica stia aiutando a creare cultura digitale e come, sempre di più, si stia dimostrando uno strumento essenziale per monitorare in tempo reale il polso dell’economia italiana”.