L’asta appena conclusa in Spagna per l’assegnazione dei diritti televisivi delle partite di calcio della Liga Santander, la prima divisione del campionato di calcio iberico, fornisce indicazioni interessanti sulle possibili evoluzioni del settore nei prossimi anni su scala internazionale, anche rispetto a quanto accaduto in Italia la scorsa primavera.
La prima e più evidente è uno “switch” dall’alleanza Telco-Ott, come successo in Italia a marzo nel caso di Dazn e Tim, alla concorrenza tra i due ambiti, come si è appena verificato in Spagna, dove Telefonica e Dazn si divideranno – con cinque match in esclusiva a testa – la trasmissione delle partite del massimo campionato iberico dal 2022 al 2027.
Se quindi in Italia Tim e Dazn hanno deciso di unire le forze, grazie a un accordo tecnologico e di distribuzione, per competere con i chi i diritti li deteneva già da anni, Sky, in Spagna la competizione sì è completamente spostata sull’online, con il rafforzamento della piattaforma di streaming da una parte, che così consolida la propria posizione in Europa, e il principale operatore Tlc nazionale dall’altra.
Da qui all’inizio del prossimo campionato partiranno le trattative che coinvolgeranno anche le altre telco spagnole, che potrebbero essere interessate a chiudere accordi per la distribuzione dei match sulle proprie piattaforme: la stampa iberica parla di un interesse al deal di Orange, che oggi nella sua offerta convergente mette a disposizione degli utenti anche il calcio, e di Movistar, che potrebbe essere interessata a chiudere un accordo con Dazn. Al momento, sottolinea in ogni caso il quotidiano Expansion, i rapporti tra Dazn e Telefonica sono buoni, con i contenuti della piattaforma di streaming che fanno parte dell’offerta dell’operatore Tlc per lo streaming.
A questo c’è poi da aggiungere che la cifra messa in campo in Spagna per il prossimo lustro, dopo la seconda tornata dell’asta, è più alta di quella a cui si è conclusa la gara in Italia, e arriva complessivamente al miliardo di euro l’anno, se pure non supera il miliardo e 70 milioni l’anno che era stato messo in preventivo dalla Liga.
L’esito della Gara, secondo quanto sottolineato da Dazn, conferma “il momento chiave per la trasmissione degli eventi sportivi con il passaggio dalla Pay Tv tradizionale al modello Ott”, dopo lo sbarco della piattaforma in Spagna che risale al 2019.
“Aver ottenuto i diritti per la trasmissione dei match della Liga – spiega James Rushton, co-ceo di Dazn – rappresenta un fondamentale investimento locale in un mercato chiave per noi, e fa parte della nostra strategia globale. E’ un’ulteriore prova che abbiamo attraversato un punto di svolta nella migrazione degli utenti dalla visione degli eventi sportivi sulla Pay-Tv lineare ai servizi di streaming”.
“Questo è un passaggio fondamentale per noi e per i fan locali – aggiunge Jacopo Tonoli, Chief commercial officer di Dazn – Questo accordo rafforza la nostra posizione come operatore di punta per lo sport in Spagna, e sottolinea il nostro impegno per rendere i contenuti premium sportivi più accessibili a un numero crescente di appassionati, continuando a rendere migliore la loro esperienza sia dai device mobili sia attraverso la Tv”.
Sul tavolo del cda Tim la rinegoziazione del contratto con Dazn
Intanto in Italia cresce l’attesa per il consiglio d’amministrazione di Tim, convocato per venerdì 17. Sul tavolo resta l’analisi dell’accordo con Dazn in vista di una eventuale revisione dei termini della partnership con la piattaforma di streaming. Il Board dovrebbe esaminare i dati sugli abbonamenti e le prospettive per il prossimo anno: informazioni sulla base delle quali potrebbe scegliere di intavolare una trattativa per rivedere al ribasso la cifra – mai ufficializzata – di 350 milioni di euro l’anno che l’operatore Tlc si sarebbe impegnato a versare come minimo garantito per essere l’unica Telco a poter offrire i contenuti di Dazn, attraverso TimVision. Secondo indiscrezioni di stampa dei giorni scorsi si punterebbe a uno sconto fra i 60 e gli 80 milioni di euro.
L’Opa Krr e le precisazioni del fondo
“L’approccio di Kkr è di natura amichevole e in tal senso Kkr intende confrontarsi quanto prima con il Consiglio di Amministrazione di Tim per ottenere il supporto all’offerta da parte del Consiglio stesso. Il parere favorevole del Consiglio di Amministrazione sarà una condizionevolontaria al perfezionamento dell’offerta”: è quanto precisa il fondo americano in una nota.
“L’Offerta prevede un prezzo indicativo in contanti pari a euro 0,505 per azione ordinaria e per azione di risparmio. Tale prezzo rappresenta un premio del 62% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni ordinarie di Tim e del 54% rispetto al prezzo di chiusura delle azioni di risparmio di Tim al 3 novembre 2021 (giorno precedente le voci di mercato in relazione a una possibile operazione su Tim), continua la nota in cui si puntualizza che “l’offerta -prevede la possibilità per tutti gli azionisti di Tim (dagli investitori retail a quelli istituzionali, dagli azionisti ordinari a quelli di risparmio), in modo non discriminatorio, di decidere se accettare o meno un significativo valore in denaro che sarebbe immediatamente disponibile per gli azionisti di Tim a prescindere da tempi e costi dei programmi di sviluppo della rete in fibra ottica e di dispiegamento della rete 5G e dalla necessità per l’azienda di adattarsi agli sviluppi del mercato italiano delle telecomunicazioni, soggetto a crescenti pressioni competitive”.
Colao smentisce incontri con Kkr
“Non sono previsti incontri tra il Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao e rappresentanti di Kkr come riportato da alcuni organi di stampa”, precisa in una nota il ministro.