Fujitsu Laboratories fa sapere che tra breve – il tempo per registrare un brevetto – i dati digitali viaggeranno con una normale trasmissione video. Saremo seduti davanti allo schermo e una quantità di info digitali arriveranno e partiranno. Zero e uno, la base binaria, si otterranno mediante la modifica della luminosità in video. Uno stato di luminosità corrisponderà a 1, un altro a zero. La modifica, secondo Fujitsu, sarà così graduale da risultare impercettibile all’occhio umano e quindi non disturbare la normale trasmissione televisiva. Inoltre la stessa Fujitsu certifica che nessun equipaggiamento supplementare è necessario per incorporare le informazioni, tutto funziona sia con smartphone come pure con le televisori convenzionali. L’ingresso della Tv nella trasmissione e ricezione di dati digitali rimette il piccolo schermo al centro dell’attenzione, dopo decenni di subordinazione al computer e più recentemente allo smartphone.
L’e-commerce sarà possibile direttamente dalla televisione. Il dialogo fra smartphone, tivù e direzioni di marketing diventerà una sorta di immenso motore commerciale globale, ininterrottamente aperto, ben più di quanto sia oggi attraverso il computer. Il tempo dello svago è rimosso e il divertimento diventa produttivo. Lo era già, ma ora ogni infingimento sta per essere rimosso. Ma per essere oggetti di un mercato, dovremo pagare il canone oppure ci pagheranno? Riflettiamo. Il canone tivvù sarà come pagare una tassa per entrare in un supermercato. Il lato più amabile delle tecnologie è che lascia senza alibi tutto il vecchiume iperstatalista. Ma non ancora senza poltrona e relativi stipendiucci.