Mega-fusione nel mondo dell’editoria europea per fronteggiare l’avanzata online di Amazon. La tedesca Bertelsmann e la britannica Pearson, editore di Penguin e Random House, hanno concordato di confluire nel settore editoriale della casa tedesca, che controllerà il 53% della nuova società. La fusione, che sarà chiusa entro il 2013, è stata decisa per finanziare “una piattaforma comune per investire in rich content e nuovi modelli di prodotti digitali e sviluppare il business in nuovi mercati emergenti”.
La joint venture non comprenderà il business editoriale di Bertelsmann in Germania, mentre Pearson dal canto suo manterrà i diritti del brand Penguin nel mercato education. Il comunicato congiunto delle due società non menziona Amazon ma il sito di e-commerce è l’obiettivo nel mirino della nuova iniziativa. La net company di Jeff Bezos ha distrutto il modello tradizionale del settore editoriale, abbattendo i prezzi di vendita dei libri e cavalcando le vendite di libri digitali tramite Kindle.
C’è da dire che Amazon ha virato in rosso nel periodo luglio-settembre, il primo trimestre in perdita netta dal 2003. L’aumento del fatturato non è bastato ad annullare il forte rialzo delle spese. Amazon ha registrato perdite per 274 milioni di dollari, contro i profitti per 63 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Il dato include oneri straordinari per 37 centesimi per azione (169 milioni di dollari) collegati un investimento in LivingSocial, esclusi i quali il rosso sarebbe stato di 23 centesimi per azione, più degli 8 centesimi previsti dagli analisti. Il fatturato è salito del 27% a 13,81 miliardi di dollari, mentre la società attendeva un giro d’affari tra 12,9 e 14,3 miliardi di dollari. Per il trimestre in corso, Amazon prevede un range che va da profitti per 310 milioni di dollari a perdite per 490 milioni con un fatturato tra i 20,25 e i 22,75 miliardi di dollari.