Apprezzamento da parte dell’Antitrust al Piano Italia a 1 Giga che intende garantire entro il 2026 una velocità di connessione delle reti fisse ad almeno 1 Gbit/s su tutto il territorio nazionale, in anticipo rispetto agli obiettivi europei, fissati al 2030.
L’Autorità ritiene necessario che “il piano sia strutturato adeguatamente al fine di evitare rischi per la concorrenza, nonché in conformità con gli Orientamenti dell’Unione Europea per l’applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga”.
In questo senso il parere si sofferma su alcuni aspetti chiave del piano, a partire dall’incentivazione della domanda, esprimendo alcune riserve “in merito alla previsione di un requisito di velocità di 30 Mbps che, in ragione della struttura dei costi e della già estesa presenza di connessioni che garantivano tale qualità, avrebbe determinato un vantaggio per una singola tecnologia e per un singolo operatore, scoraggiando la concorrenza dinamica basata sugli investimenti”.
Si evidenzia dunque la necessità che gli eventuali interventi di sostegno siano modificati prevedendo, come requisito per accedervi, “velocità superiori a 100 Mbps o – al fine di conformarsi ai nuovi orientamenti del Piano Italia a 1 Giga – una velocità superiore a 300 Mbps”.
Per quanto riguarda la soglia prestazionale per l’intervento pubblico sia quella dei 300 Mbps (escludendo quindi Fttc e attuale Fwa) e ritiene opportuno definire un numero massimo di lotti attribuibile a ciascun operatore. Sono suggerite premialità per le infrastrutture in grado già oggi di erogare servizi a 2,5 Gbps e per quelle in grado di mantenere i livelli qualitativi al crescere dell’adozione (entrambi favorevoli a infrastruttura Ftth).
Il parere suggerisce inoltre di introdurre rilevanti penali sia per i ritardi di esecuzione delle opere finanziate, sia per i ritardi di esecuzione degli interventi privati.“In questo senso, pare opportuno altresì introdurre meccanismi di monitoraggio continuo delle infrastrutturazioni delle reti – si legge nel parere – mediante un database standardizzato in cui ciascun operatore, per ogni unità immobiliare censita, inserisca costantemente le informazioni relative, tra l’altro, alle reti raggiunte, alla tipologia, alla pianificazione di eventuali nuovi reti e allo stato di realizzazione”.
“In conclusione, l’Autorità apprezza gli obiettivi del Piano Italia a 1 Giga e auspica che i correttivi proposti possano essere un utile spunto per contribuire a identificare la strategia di gara più idonea a garantire il confronto competitivo – conclude Agcm – In particolare, si ritiene opportuna un’attenta definizione della soglia di intervento e delle soluzioni tecnologiche che meglio garantiscano una concorrenza statica e dinamica nei mercati delle telecomunicazioni, sia al dettaglio che all’ingrosso. È inoltre auspicabile l’adozione di interventi volti a favorire la mobilità degli utenti, in questo modo sostenendo il ricambio tecnologico mediante un processo concorrenziale”.